Musei visitabili soltanto a volto scoperto

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: all’entrata niente velo per le donne, né maschere a Carnevale
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 06.04.2015.- Turismo Pasquale a Venezia.- Nella foto in coda per visitare Palazzo Ducale.-
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 06.04.2015.- Turismo Pasquale a Venezia.- Nella foto in coda per visitare Palazzo Ducale.-

Per visitare un museo veneziano - statale o civico che sia - bisognerà avere il volto ben visibile. È questa l’indicazione principale emerse dalla riunione del Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica che si è svolta ieri in Prefettura e che aveva all’ordine del giorno proprio il problema della sicurezza dei musei veneziani.

Una riunione che il prefetto Domenico Cuttaia aveva pensato di convocare subito dopo il clamoroso furto di opere d’arte subìto dal Museo di Castelvecchio a Verona, ma che ha assunto ulteriori significati per l’emergenza terrorismo, allargata anche al nostro Paese.

In visita alle Gallerie dell'Accademia come a Palazzo Ducale si potrà andare solo se a volto scoperto: niente velo a coprire il viso delle donne musulmane lasciando visibili solo gli occhi, niente maschere a Carnevale o sciarpe alte e cappello.

Una indicazione, non un diktat, che starà ora ai rappresentanti dei musei – ieri erano presenti quelli dei Musei Civici, dei Musei statali e della Scuola di San Rocco - adottare con buon senso.

Sono le stesse indicazioni che aveva dato anche il sindaco Luigi Brugnaro qualche giorno fa e che vogliono semplicemente introdurre una maggiore attenzione rispetto all’identità dei visitatori senza però penalizzare i tempi di visita ai musei o creare il formarsi di code in aggiunta a quelle che a volte si formano ad esempio all’ingresso di Palazzo Ducale.

È evidente che l'applicazione immediata più delicata della disposizione riguarderà le visitatrici di religione musulmana, che vestono il niquab, ovvero l'abito che lascia scoperti solo gli occhi e che saranno invitate dai custodi a svelarsi (anche se ora l'indicazione della Prefettura dovrà essere tradotta in disposizioni di servizio al personale).

Non sono previste modifiche, almeno per il momento, ai sistemi di sicurezza e di allarme già presenti nei musei civici e statali.

Si ritengono sufficienti a garantire la loro tutela, mentre l’attenzione si concentra appunto piuttosto sui comportamenti degli individui e sulla possibile intenzione di sfuggire a una chiara identificazione.

Una riunione solo preventiva, quella convocata dalla Prefettura, perché non ci sono al momento segnali o episodi che facciano pensare alla necessità di controlli ancora più stretti nel corso della visita dei turisti ai musei cittadini o alle mostre che essi ospitano.(e.t.)

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