Musei civici di Venezia, oltre due milioni di visitatori nel 2024: investimenti in crescita
Numeri positivi dal bilancio di chiusura, bene soprattutto i piccoli musei cittadini. Buona risposta anche dalla terraferma con l’Emeroteca e il Caffè Letterario

I musei civici veneziani sono in grande salute. E ora sbarcano anche in terraferma, con 20 milioni di investimenti.
Il bilancio 2024
Pubblicato il bilancio 2024 della Fondazione Muve, presieduta da Cristina Gribaudi. Numeri con il segno più, e molte novità all’orizzonte. La prima, rassicurante è che i musei veneziani si “autofinanziano”. La sostenibilità economica è garantita per il 97 per cento dai ricavi della biglietteria e dalle attività come bookshop e caffetterie.

«Un modello di gestione che ha permesso», dice il segretario organizzativo Mattia Agnetti, «di valorizzare il nostro patrimonio, ma anche di guardare oltre i confini della città lagunare».
Undici musei tra cui Palazzo Ducale, il Museo Correr, Ca’Rezzonico, il Museo Fortuny, il Museo del Vetro di Murano e il Museo del Merletto, che hanno portato nelle casse della Fondazione l’anno scorso 39 milioni di euro (erano 38, 6 nel 2023). 2, 3 milioni i visitatori, il 4, 3 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Quasi la metà (1, 24 milioni) hanno visitato Palazzo Ducale, anche qui con un incremento del 2, 1 per cento sul 2023.

I piccoli musei
Ma quelli che crescono di più in percentuale sono i “piccoli” musei come il Fortuny, recentemente restaurato (più 21, 5 per cento), i musei di San Stae e di Arte Moderna di Ca’Pesaro (più 6, 7). Un’altra piccola rivoluzione è quella delle prenotazioni. Dopo la pandemia del 2020 la quota dei biglietti prenotati on line è arrivata al 60 per cento, con la possibilità di distribuire i visitatori nelle diverse orarie, riducendo le code alle entrate, soprattutto del Ducale. Per i veneziani l’ingresso al Palazzo dei Dogi è gratuito.
La terraferma
Ma la novità più grande riguarda la terraferma. Con l’apertura dell’Emeroteca e del suo Caffè Letterario, nel dicembre scorso, e 3 milioni di investimenti dedicati. Progetto di restauro curato direttamente dalla Fondazione, con un’apertura che dà grandi soddisfazioni. E spazi aperti per i giovani artisti.
Nel panorama degli investimenti futuri ci sono 20 milioni di euro.
«Grazie alla convenzione trentennale con il Comune e all’autonomia gestionale investiamo in cultura», dice Agnetti, «senza ricorrere all’indebitamento, utilizzando riserve degli anni precedenti».
I cantieri
Lavori e ampliamenti che interessano il Museo del Vetro di Murano (5 milioni di euro) per ricavare accanto al prestigioso museo storico un Museo del vetro del Novecento, che ospiti collezioni comunali e private.
In corso anche il rifacimento del secondo piano del museo Correr, con una spesa di 2, 8 milioni (di cui 1, 2 provenienti da fondazioni private).
Poi il Salone da ballo di Ca’ Rezzonico, museo del Settecento (2, 5 milioni), il nuovo Candiani a Mestre con la nuova accessibilità (3, 3 milioni) e, sempre in terraferma, il Palaplip-ex Centrale del Latte (3 milioni), destinato a diventare un centro culturale internazionale. Il rilancio dei grandi musei veneziani e delle isole, dunque
. E insieme la trasformazione di Mestre in un nuovo polo culturale. Il tutto, sintetizza Agnetti, garantendo la sostenibilità economica accanto a un Piano triennale che definisca costi e ricavi. —
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