Musei civici, un 2016 d’oro aumento presenze dell’8%
VENEZIA. Annata col botto il 2016 per i Musei Civici Veneziani, che chiudono con una crescita complessiva dell’8,1 per cento rispetto all’anno precedente e un segno positivo per le presenze in tutti gli undici musei del circuito anche se a fare la parte del leone è come sempre Palazzo Ducale.
Aumentano naturalmente anche gli incassi. Per Palazzo Ducale la crescita dei visitatori è del 4,5 per cento e aumenta considerevolmente anche il dato delle presenze del museo Correr - che ha il biglietto abbonato a quello del Ducale- con una crescita del 17,9 per cento.
Molto bene anche il rinnovato Museo del Vetro di murano che registra in +13,4 per cento dei suoi visitatori, mentre è del 12,8 per cento la crescita del Museo di Storia Naturale e del 18,2 per cento quella di Ca’ Pesaro. Crescita più limitata per il Museo del Settecento di Ca’ Rezzonico, che guadagna il 3,2 per cento, mentre vanno bene anche i dati dei cosiddetti musei minori.
Il Museo del Costume di Palazzo Mocenigo sale del 9,7 per cento, Casa Goldoni del 14,7 per cento, la Torre dell’Orologio sale del 18,3 per cento e anche il Museo del Merletto aumenta del 14,3 per cento i suoi visitatori.
La gratuità degli accessi - possibile per alcune categorie, a cominciare dai residenti - influisce per circa il 3 per cento sul dato complessivo, per cui l’aumento dei visitatori a pagamento è comunque superiore al 5 per cento su base annua.
Ovviamente molto soddisfatta Maria Cristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici, al suo primo anno di mandato alla guida del sistema museale veneziano, con al suo fianco il direttore Gabriella Belli.
«È una crescita di visitatori di cui siamo molto soddisfatti» spiega Gribaudi «e che si lega anche al fatto di avere impostato una campagna di comunicazione specifica per ciascuno dei musei del nostro sistema, valorizzandoli come meritano e questo spiega perché musei come Ca’ Pesaro o quello Vetrario di Murano abbiano avuto percentualmente una crescita percentualmente superiore a quella di Palazzo Ducale. Stiamo lavorando inoltre per rendere i nostri musei sempre più aperti anche a un pubblico giovanile, dall’adozione del wifi a spazi come il baby-pit stop, realizzati con l’Unicef per venire incontro anche a chi ha bambini piccoli e vuole portarli con sé. Vogliamo in futuro valorizzare sempre di più musei straordinari e diversi come Palazzo Fortuny e la stessa Casa Goldoni.
L’altra strada aperta è quella inaugurata con la mostra sulla Giuditta di Klimt a Piazzale Candiani, che registra mediamente circa 160 visitatori al giorno e presto toccherà quota quattromila. È un modello che vorremmo «esportare» a livello metropolitano anche per valorizzare sul territorio le nostre collezioni, aprendo anche alla collaborazione con altri musei del territorio veneto come quelli di Bassano e di Castelfranco». Si attende anche di conoscere il nuovo programma di mostre della Fondazione per il 2017.
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