Musei civici, il prefetto precetta i lavoratori

Oggi prevista una giornata di sciopero nazionale, richiamati 31 addetti su 54. Insorgono i sindacati

Il prefetto precetta i lavoratori dei musei civici e i sindacati insorgono.

Oggi è infatti in programma una giornata di sciopero nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro che riguarda anche il personale di Palazzo Ducale e Museo Correr. La decisione del prefetto è arrivata ieri al termine del confronto avuto con i rappresentanti di Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat, UilTucs e UilTrasporti, delle società appaltatrici e di Fondazione dei Musei Civici. Un incontro che mirava a tentare una conciliazione tra le parti, ma che ha sortito tutt'altro.

Il prefetto ha richiamato al senso di responsabilità i sindacati, invitandoli di concerto con la Fondazione Musei Civici e le società appaltatrici a individuare il personale esonerato dallo sciopero, affinché potessero essere garantiti accesso e servizi pubblici essenziali nella giornata odierna. Questo anche per garantire ai visitatori la fruibilità almeno della metà degli spazi espositivi.

Un appello che non è stato raccolto dalle organizzazioni sindacali, secondo le quali non sarebbe applicabile alle aziende private in appalto, l'accordo nazionale che prevede tra i servizi pubblici essenziali anche le aperture di musei e luoghi culturali. «Rimaniamo sgomenti per la scelta della prefettura», affermano da Cgil-Filcams e UilTrasporti. «Contestiamo la validità di una norma che serve per gli ospedali, e che invece è stata di botto applicata anche ai circuiti museali. La salute e la cultura sono due diritti del cittadino e di sicuro importanti, ma sono decisamente diversi. Rimaniamo stupefatti dalla decisione, a fronte di lavoratori che non chiedono altro che il rispetto della loro vertenza sul rinnovo del contratto nazionale, anche in merito all'articolo 4 e alle regole sugli appalti».

In totale 31 dei 54 addetti del Ducale oggi sarà al lavoro, così come 21 dei 35 lavoratori del Correr. Oltre il 50 per cento del totale.

«Questo è un attacco al più basilare diritto del lavoratore, che è quello dello sciopero», aggiungono dalle due sigle sindacali. «Pensiamo inoltre che le forze dell'ordine dovrebbero occuparsi di cose ben più gravose, in questo momento, rispetto all'andare eventualmente a prendere a casa propria un lavoratore che vuole scioperare. E la percentuale di addetti precettati e molto superiore alla norma». Per la prefettura la scelta della precettazione si basa sul fatto che «i due musei veneziani sono simboli della storia e della cultura della città e, come tali, meta indiscussa di primario interesse dei visitatori provenienti da tutte le parti del mondo. Stante il fondato pericolo di un pregiudizio grave ai diritti della persona, che sono costituzionalmente tutelati, la chiusura di Palazzo Ducale e Museo Correr potrebbe arrecare anche un danno all'immagine di Venezia, con possibili ripercussioni negative anche sull'ordine e la sicurezza pubblica».

Simone Bianchi

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