Murales dei migranti «Disegni e colori invece dei vandali»
San Donà. La Lega e Fratelli d’Italia: qui non siamo in Africa Il Pd: inserimento sociale e zona riqualificata a costo zero
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - IL MURALES AL GIARDINO AGORA'
SAN DONÀ. Murales dipinti dai richiedenti asilo, tensioni in città dopo le critiche dell’ex sindaco, Francesca Zaccariotto, all’iniziativa promossa dal Comune con le associazioni nel progetto Sprar. Il vicegovernatore, Gianluca Forcolin, invita il Comune a impiegarli piuttosto per la pulizia dei parchi e lo sfalcio di erba ai bordi delle strade. Ma la città è divisa e terminato il lavoro al parco Agorà sono arrivati anche tanti attestati di stima: «Un lavoro ben fatto, che ha colorato e vivacizzato un muro solitamente imbrattato dagli incivili».
La Lega è insorta: «Il degrado non si risolve in quest’area con un murales dei migranti», dice il segretario Alberto Schibuola, «per di più di dubbio gusto, ma con un intervento strutturale di controllo da parte di tutte le forze dell’ordine». Poi Fratelli d’Italia con Andrea Marin: «Siamo contrari ai murales dei richiedenti asilo al parco Agorà in centro città. A San Donà non siamo in Africa!». Il Pd difende l’iniziativa. «Sembra proprio che l’ex sindaco Zaccariotto sia a disagio da assessore di un altro Comune, se così non fosse non tornerebbe ciclicamente a parlare di San Donà. Ora se la prende con un’operazione francamente incontestabile», osserva Alessandro Angellotti, segretario del Pd, «come si può criticare un intervento in un’area del parco Agorà, che la sua amministrazione ci ha lasciato degradata, oltretutto realizzato a costo quasi zero, e che aiuta l’inserimento sociale dei rifugiati?». Poi Francesca Zottis dal consiglio regionale: «Zaccariotto pensi ai lavori socialmente utili che affidava a Maritan, ai 16.000 euro spesi per la voliera in Parco Agorà, ai costi faraonici per la riqualificazione di piazza Indipendenza. Parco Agorà soffre di una cattiva progettazione, e questo lo rende luogo ideale per chi vuole delinquere. La soluzione è rivivificare questo luogo, anche attraverso iniziative come quella della street art». Francesco Esposito di Sinistra Italiana parla di “Santa Inquisizione”: «Stucchevole la recente dichiarazione della Zaccariotto. Se non sei un artista di grido o un cittadino del posto non puoi permetterti di rendere artistico un muro squallidamente grigio e, se sei addirittura un immigrato, vieni additato come un pubblico pericolo. È il Medioevo».
Giovanni Cagnassi
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