Muore solo come un cane: lo trovano dopo 10 mesi per lo sfratto
CAVARZERE. Morire senza che nessuno, nemmeno un cane, si preoccupi di te. Senza che nessuno da 10 mesi si sia mai preoccupato di riuscire a sapere come stai “se sei ancora vivo”, come si dice, tragicamernte in questo caso, tra amici. Amici che lui, invece, non aveva.
Dramma della solitudine a Susà di Pergine, in Trentino. In mattinata, un uomo di 39 anni, Dario Celio, di Cavarzere, è stato trovato morto nella casa in cui viveva in affitto, in piazza San Floriano, nel centro storico della frazione. Celio non dava notizie di sé da una decina di mesi. Dalla provincia di Venezia era emigrato in montagna in cerca di un lavoro. Lavorava saltuariamente come operatore in varie case di riposo del Trentino e come operatore d'appoggio nelle scuole di infanzia. Aveva contratti a termine e quando è ascomparso probabilmente non stava lavorando. Inoltre, nella casa in cui viveva non c'erano altri inquilini. Forse proprio per questo motivo nessuno ha dato l'allarme.
A trovarlo è stata la padrona di casa che ieri mattina gli stava notificando lo sfratto per morosità. Questo è stato l’unico motivo per cui qualcuno si è interessato a lui: la notifica di uno sfratto visto che da qualche mese non pagava, da quando cioè era morto, solo, senza che nessuno gli abbia nemmeno detto “Addio”.
Nessuno si era reso conto della sua mancanza e nessuno lo aveva cercato. Quando la donna lo ha trovato, ha chiamato i carabinieri che hanno fatto intervenire un medico per cercare di capire la causa della morte. Dai primi accertamenti, però, si ipotizza la morte per cause naturali.
Il dramma umano, invece, è ben sotto gli occhi di tutti.
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