Muore in ospedale, presentato un esposto

Dolo. I parenti di Otello Bettin, 74 anni, hanno chiesto alla Procura di fare luce. Disposta l’autopsia
ULSS 13 - Ospedale di Dolo.. ULSS 13 - Ospedale di Mirano.
ULSS 13 - Ospedale di Dolo.. ULSS 13 - Ospedale di Mirano.

DOLO. Era ricoverato da una settimana in un reparto dell’ospedale di Dolo e venerdì Otello Bettin, 74 anni, è deceduto. I parenti dopo i primi momenti di grande dolore per la perdita del proprio caro e di stupore perché certo le sue condizioni di salute non sembravano tali da attendersi una così infausta evoluzione, hanno firmato un esposto all’autorità giudiziaria per capire che cosa è successo, possibilmente per conoscere le cause del decesso, poco soddisfatti delle risposte avute dalla direzione sanitaria del nosocomio dolese.

E, ieri, il pubblico ministero di Venezia Alessia Tavarnesi ha affidato al medico legale mestrino Silvano Zancaner il compito di eseguire l’autopsia: il primo quesito al quale dovrà rispondere sarà stabilire le cause del decesso, ma Zancaner, anche attraverso l’acquisizione della cartella clinica, dovrà ricostruire il tipo di intervento compiuto dai medici dell’ospedale di Dolo, quelli del Pronto soccorso e naturalmente quelli del reparto dove è rimasto per alcuni giorni, i farmaci che gli sono stati prescritti, insomma il medico legale dovrà ricostruire tutto ciò che è accaduto al paziente prima della sua morte.

Trattandosi di un esame difficilmente ripetibile, se non del tutto irripetibile, la rappresentante della Procura ha avvisato tutti i medici che hanno avuto va che fare con Otello Bettin: così gli indagati per omicidio colposo sono sette. Ieri, i loro avvocati difensori, hanno assistito alla consegna da parte del pubblico ministero dei quesiti al consulente tecnico, per ora nessuno ha nominato un perito di parte per assistere all’autopsia dell’anziano paziente deceduto, ma hanno tempo di farlo fino al momento in cui il dottor Zancaner comincerà il suo esame.

Quello del rappresentante dell’accusa è un atto dovuto a fronte dell’autopsia, che con le cause del decesso dovrà indicare i primi elementi di responsabilità, nel caso vi siano, e quindi tutti i sanitari che hanno visitato il paziente e che sono in qualche modo intervenuti devono avere la possibilità di difendersi. Se ul pubblico ministero rileverà responsabilità, negligenze, disattenzioni o comunque errori medici, il procedimento verrà avviato soltanto nei confronti di chi sarà indicato come possibile responsabile, per tutti gli altri - come è accaduto in altre occasioni - sarà chiesta l’archiviazione. Naturalmente potrebbe finire anche con un nulla di fratto per tutti e sette gli indagati.(g.c.)

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