Muore dopo il jogging. Francesco Sinisi era medico del Civile
VENEZIA. Grave lutto nella sanità veneziana. Francesco Sinisi, medico dell’Ospedale civile e specialista in ecocardiografie, è morto nella sua casa di Sant’Elena all’età di 63 anni. Una morte improvvisa, e nulla hanno potuto fare i medici del Suem e del 118, arrivati a casa dopo pochi minuti. Sinisi è stato colpito da infarto fulminante.
Era appena rientrato dalla sua quotidiana seduta di jogging, a cui se poteva non rinunciava mai. Una corsa per i Giardini di Castello, la Riva Sette Martiri e la pineta di Sant’Elena, come sempre. Forse era affaticato dal turno di notte, appena concluso. E il suo fisico, pur di atleta, non ha retto. Ma non aveva mai lamentato sintomi che potessero far pensare a una patologìa del genere.
Come spesso capita ai medici, curava gli altri e in ospedale spendeva gran parte del suo tempo. Trascurando un po’ se stesso.
La notizia della scomparsa di Sinisi ha fatto presto il giro della città. Dolore e stupore al reparto di Medicina dell’Ospedale civile. «Non so cosa dire, è davvero incredibile», commenta addolorato il primario Andrea Bonanome, «Francesco era un bravo medico, era il mio vicario, lavoravamo bene insieme... Ci mancherà molto».
Francesco Sinisi lavorava al Civile, ma si era formato nella Divisione di Medicina Generale dell’ ospedale al Mare e prima ancora all’Ospedale dell’isola di Pellestrina, dove era stato assunto nel 1984. È stato anche medico del carcere di Santa Maria Maggiore.
Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso dai dirigenti dell’Asl 3, dal presidente dell’ordine dei medici e suo collega Giovanni Leoni, da tutti i suoi colleghi.
Sinisi era anche uomo di cultura e attento osservatore della realtà veneziana. Spesso scriveva su questioni legate alla città e ai suoi tanti problemi irrisolti. Era figlio del maresciallo di Pubblica Sicurezza Savino Sinisi, ucciso nel 1980 da un pregiudicato in Calle Gregolina, dove una targa commemorativa ne celebra la memoria.
I funerali di Francesco Sinisi si terranno domattina alle 11 nella Basilica di San Giovanni e Paolo.
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