Muore bruciato nell’auto in fiamme

Il corpo carbonizzato trovato nella vettura devastata dal rogo. La vittima, 73 anni, riconosciuta da una placca sul ginocchio
Di Alessandro Abbadir

MIRA. Auto a fuoco in piena campagna a Marano di Mira e dentro c’è il corpo di un uomo: Giorgio Pattarello 73 anni, ex muratore in pensione, residente in via Firenze a Borbiago al civico 8.

Ad accorgersi di quello che stava succedendo sono stati alcuni residenti della zona che ieri, verso le 15, hanno visto improvvisamente alzarsi un gran falò in fondo a via delle Ginestre, una stradina sterrata arginale.

«Tutto d’un colpo abbiamo visto», raccontano i testimoni, «levarsi del gran fumo nero e delle altissime fiamme vicino all’argine di una canaletta. Abbiamo visto che era un’auto a bruciare e per questo abbiamo chiamato immediatamente i vigili del fuoco». Sul posto in pochi minuti sono arrivati i pompieri di Mira e quelli del comando di Mestre. I vigili del fuoco però si sono subito resi contro che nell’auto in fiamme, una Opel, ardeva anche il corpo di un uomo ormai senza vita, seduto sul posto di guida.

Sono stati allertati così anche i carabinieri della Tenenza di Mira che sono giunti sul posto subito dopo i vigili del fuoco. I pompieri sono riusciti a spegnere le fiamme nel giro di 40 minuti, e per l’uomo che era dentro non c’era più nulla da fare. Il corpo completamente carbonizzato non era nemmeno riconoscibile. Per capire cosa fosse successo, e chi fosse quell’uomo seduto al posto di guida, sul luogo è arrivata anche la squadra scientifica dei carabinieri dalla Compagnia di Mestre. A riconoscere il corpo con esattezza gli investigatori ci sono arrivati grazie ai frammenti di documenti recuperati dall’incendio, constatando di chi fosse la proprietà dell’auto ma soprattutto da una placca inserita nel ginocchio.

Da una prima ricostruzione l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio. Giorgio Pattarello avrebbe deciso di farla finita dopo qualche dissapore in famiglia. Sembra stesse passando un periodo con una lieve depressione. Non è escluso che si sia cosparso prima il corpo di benzina e poi si sia dato fuoco. L’identificazione ufficiale del corpo è avvenuta grazie a una placca metallica al ginocchio che era stata applicata in ospedale dopo un incidente avvenuto alcuni anni fa. Confrontando il numero di serie della placca i carabinieri sono risaliti al nome dell’uomo. Sia l’auto che l’area dove è avvenuto l’incendio sono state poste sotto sequestro dall’autorità giudiziaria.

Nei prossimi giorni con ogni probabilità la magistratura veneziana autorizzerà l’autopsia per far piena luce sulle cause del decesso . I funerali di Giorgio Pattarello si terranno nel Santuario di Borbiago, subito dopo il via libera dell’autorità inquirente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia