Municipio, sale la tensione tra base, giunta e dirigenti

Ancora tensioni a palazzo, ieri mattina riunione plenaria tra sindacati e Rsu sull'accordo per integrativo aziendale che appare ancora molto lontano. Il problema è sempre lo stesso, la disparità tra il personale, da una parte, e le posizioni organizzative e i dirigenti, dall'altra. Il Comune sarebbe intenzionato per il 2014 ad aumentare ancora le posizioni organizzative, che sono i "quadri" del Comune, ovvero quello figure intermedie tra personale e dirigenti, da 12 a 15, mentre i dirigenti continuerebbero a percepire i loro alti stipendi con tanto di premi vari che li integrano. Per questo, la base del Comune è in fibrillazione e i sindacati e le Rsu sono compatti con loro.
Tanto che la firma del contratto potrebbe saltare, dopo quanto discusso ieri, e potrebbero essere assunte altre decisioni ancora più forti fino ad agitazioni e scioperi che paralizzerebbero il Comune.
Cgil, Cisl e Uil, con le Rsu, ne hanno discusso con Mario Ragno per la Uil, Walter Bisutti per la Cisl e Franca Vanto per la Cgil. «Non vorremmo che nel Comune di San Donà», hanno poi detto alcuni sindacalisti, «si passasse da Robin Hood che ridistribuiva dai ricchi ai poveri, allo sceriffo di Nottingham che faceva il contrario. Qui siamo tutti d'accordo, ovvero il personale ha bisogno di un incentivo diverso, di essere motivato e riconosciuto nel suo impegno lavorativo. Invece da quando è insediato il governo Renzi, la tendenza è diminuire gli stipendi dei manager che oggi sono vergognosi, e di cercare di dare qualcosa di più, a esempio gli 80 euro in bustapaga. Allora, è vero anche che oggi il posto pubblico è una granzia, ma non è giusto che, con un blocco fino al 2020 per le assunzioni, non si dia proprio nulla o si conceda solo a quelle posizioni che già hanno avuto dei benefici».
Intanto si sono incontrati anche gli ex assessori che assieme al segretario comunale e al dirigente di allora hanno firmato le delibere legate a uno dei casi di mobbing in Comune, risarcito per 70 mila euro circa. Dovranno entro 30 giorni dalla notifica elaborare una difesa assieme ai loro legali e a loro spese. Se risulteranno in difetto e dovranno pagare di tasca loro, potranno appoggiarsi all'assicurazione.
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