«Municipalizzata, vendita illegittima»

Chioggia. Esposto dell’ex segretario generale a Procura e Corte dei Conti: la decisione non doveva prenderla la giunta
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Bufera sulla legittimità della delibera di giunta di fine anno che vendeva un terzo di Sst a Veritas per un milione 700 mila euro, liquidato entro 24 ore. Come ultimo “regalino”, prima di andarsene, il segretario generale Maurizio Lucca ha inviato una lettera al sindaco Giuseppe Casson, alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica in cui dichiara illegittima la delibera sollecitando puntuali verifiche. In particolare Lucca sostiene che la decisione spettava al Consiglio comunale e non alla giunta e che per trovare un acquirente andava fatto un avviso di selezione pubblica. La “vendita” di fine anno serviva a far quadrare il bilancio 2012 evitando uno scellerato sforamento del Patto di stabilità. Il milione e 700 mila euro, stanziato da Veritas a tempo di record, ha permesso al Comune di mantenere in equilibrio i conti. La vendita è però stata decisa in una normale seduta di giunta, senza un passaggio in Consiglio. In quella seduta non era presente Lucca e il parere di conformità tecnica è stato dato dal vicesegretario generale e ragioniere generale Mario Veronese. La tempistica non sembra casuale. Lucca, che anche in altre occasioni, era entrato in rotta di collisione con Veronese, ha atteso di essere con le valige pronte per segnalare la presunta anomalia agli organi giudiziari. «Avevamo già espresso dubbi su questa delibera», osserva il capogruppo di Sel, Fortunato Guarnieri, «ma che ora lo stesso segretario generale sollevi problemi di legittimità è oltremodo grave. Se dovessero emergere dei profili di irregolarità le conseguenze sarebbero pesanti perché, senza quel milione 700.000 euro il Comune avrebbe sforato il Patto di stabilità senza contare le responsabilità di chi avrebbe compiuto questa forzatura». Nella lettera Lucca solleva otto punti “irregolari” e tra questi il fatto che la decisione di vendere una proprietà comunale (Sst è la società servizi al 100% di proprietà del Comunee) spettava al Consiglio e non alla giunta e che, per trovare un acquirente, si sarebbe dovuto procedere con un avviso di selezione pubblica e non decidere arbitrariamente di trattare con Veritas. Peraltro non è ancora chiaro cosa verrà ceduto per quel 1.700.000 euro che rappresenta un terzo del valore patrimoniale di Sst. Il sindaco minimizza. «Siamo assolutamente tranquilli», sostiene Casson, «la delibera è regolare e, prima di procedere, avevamo fatto tutte le verifiche necessarie, non ultima una sentenza del Consiglio di Stato. La delibera aveva il parere conforme del ragioniere generale, massima autorità vista la materia che si trattava. Non abbiamo venduto l’intera proprietà, cosa che avrebbe richiesto un passaggio in Consiglio, ma solo una parte. Siamo a disposizione degli enti giudiziari per qualsiasi controllo, anzi sono convinto che le verifiche per fugare qualsiasi dubbio siano un toccasana. Se il segretario generale aveva dei dubbi ha fatto bene a sollevarli, non parlerei di vendetta postuma».

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