«Multa ingiusta, io non la pago»

Disavventura di una signora sul bus della linea 2 pieno di gente

Una multa da 53 euro ritenuta ingiusta, e nessuna voglia di pagarla ad Actv. Valentina Lucon ha le idee chiare, tanto che ieri mattina ha subito fatto fare un verbale all’ufficio reclami. Tutto accade ieri mattina alle 8.25 circa. Parcheggiata l’auto dietro il Vega, la signora Lucon, come tutti i giorni, raggiunge la fermata dell’autobus davanti il parco scientifico e attende il 2 che arriva carico all’inverosimile di pendolari diretti, come lei, a Piazzale Roma per recarsi al lavoro. L’autista apre la porta centrale, non avendo altre possibilità per farla salire assieme ad altri passeggeri in attesa, ma quando Valentina Lucon sale e le porte si chiudono alle spalle, spunta il controllore che le chiede il biglietto. «La cosa assurda è che per forza mi deve aver vista salire in quel momento dalla porta centrale», spiega la donna residente a Marghera. «Avevo anche subito chiesto permesso per poter raggiungere la validatrice e timbrare il mio biglietto, ma il controllore mi ha fermato subito senza darmene la possibilità. Mi chiedo: potrà testimoniarlo chi guidava l’autobus e, gentilmente, ha fatto salire me e altre due persone dalla porta centrale non essendoci altra scelta? Perché dobbiamo pagare 53 euro di multa se non ci sono alternative, cioè validatrici poste al centro del mezzo, e si è costretti a chiedere permesso in un autobus stracolmo di pendolari che non ti fanno passare?». Domande rivolte ad Actv e a quel controllore forse troppo severo. «Ho sempre pagato abbonamenti e biglietti, lo avrei fatto anche stavolta, ma mi è stato chiaramente impedito di validare il titolo di viaggio. Ora la multa non è giusto che la paghi».

Simone Bianchi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia