Muffa e umidità da 5 anni «Protesteremo in Regione»

Alloggi Ater di via Camporese, a venti famiglie l’ente assicura la sistemazione dal 25 agosto: «Ci hanno già fatto tante promesse, non ci fidiamo più»
Di Gianluca Codognato
Case ATER in via Camporese, rione Pertini, Mestre
Case ATER in via Camporese, rione Pertini, Mestre

Muffa e aloni di umidità nelle pareti, infiltrazioni dal tetto. È da cinque anni che le famiglie residenti negli appartamenti Ater di via Camporese denunciano situazioni al limite dell’inabitabilità ma ora è giunto il momento dell’azione. Quella famiglie, infatti, da qualche mese sono riunite in un comitato che a settembre si presenterà davanti palazzo Balbi per un sit-in di protesta che si annuncia movimentato.

I nuclei in questione sono una ventina e abitano all’ultimo piano di cinque dei sei palazzoni del rione Pertini di proprietà dell’agenzia territoriale. E il sesto? Il sesto rappresenta un po’ l’emblema di questa situazione perché qui le problematiche sono state risolte ma i costi elevati impediscono di completare l’opera sugli edifici restanti. Detto questo, sono passati cinque anni da quando in via Camporese, Gianfranco Pellizzon, stomizzato e dunque invalido, denunciò per la prima volta pubblicamente i gravi disagi vissuti nella sua casa Ater: muffa sulle pareti e infiltrazioni dal tetto. Ora Pellizzon, oltre che responsabile dello sportello handicap di Rifondazione Comunista di Venezia, è anche il portavoce del Comitato: «Siamo esausti», spiega, «dopo cinque anni nessuna risposta, solo promesse di interventi sempre rinviati. Abbiamo mandato lettere anche agli assessori regionali competenti e perfino al presidente Luca Zaia. Non abbiamo ricevuto risposta. Quando piove dai tetti entra acqua, ci sono aloni di umidità ovunque e muffa. Anche l’ufficio di igiene ha detto all’Ater di sistemare i nostri appartamenti ma non è ancora stato fatto nulla».

L’Agenzia territoriale, secondo quanto rivelato dallo stesso comitato, ha assicurato che dal 25 agosto prenderà in mano la situazione. «Non ci fidiamo più delle loro promesse d’intervento», replica pellizzon. «Già con il caldo avevano assicurato la partenza del cantiere, ma non abbiamo visto nessun operaio. Avevamo chiesto almeno di sanificare gli alloggi ma dicono che non si può. Ora andremo a protestare davanti a Palazzo Balbi, se necessario ci porteremo i sacchi a pelo e dormiremo lì davanti».

Anche lo sportello handicap di Rifondazione parteciperà alla protesta tanto da aver già predisposto un volantino dal titolo sintomatico: “Basta”. «Nessuno al vertice muove un dito per risolvere queste problematiche che riguardano persone disabili e non», si legge nel foglio, «cittadini di uno Stato che forse indegnamente si ritiene moderno».

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