Muffa al nido Peter Pan. L'Usl: dormitorio insalubre
MESTRE. Infiltrazioni, umidità e un forte odore di muffa nella sala dove dormono i bambini. Il dipartimento di prevenzione dell’Usl 3 Serenissima è stato chiaro e dopo il sopralluogo effettuato a fine settembre ha messo nero su bianco che la camera dove fanno il riposino pomeridiano i “divezzi”, ossia i bimbi di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, «è da ritenersi insalubre». Siamo all’asilo nido comunale Peter Pan della Cipressina, in via del Gazzato. Il verbale del sopralluogo di vigilanza igienico-sanitaria è datato 27 settembre e firmato da direttore del Dipartimento, Vittorio Selle. Si parla di “forte odore di umidità e muffa nella camera dei divezzi”, segni di “infiltrazioni di acque meteoriche” in corrispondenza dello split, nel soffitto e nella parete esposta. E ancora “umidità da capillarità” con pareti bagnate nelle bussole di accesso alla zona dove dormono divezzi e lattanti e del distacco della superficie di copertura del pavimento della camera dei lattanti.
Una situazione che era stata ampiamente segnalata dai genitori. «Da novembre 2016 ho iniziato a prendere in mano il problema», racconta Elena Compostella, presidente del consiglio di nido, «perché c’era questo forte odore di muffa e delle infiltrazioni sistemate a più riprese e causate dalle foglie che intasano periodicamente le grondaie creando dei tappi». Non solo: «Una stanza era pregna di muffa ma evidentemente il problema non era stato risolto come doveva». Prosegue la mamma: «Abbiamo mandato pec su pec a tutti, presentato segnalazioni, alla fine ci avevano promesso un aeratore che sembra in arrivo ma che alla fine non abbiamo ancora visto».
Il problema si è acuito quest’anno, durante gli inserimenti dei nuovi arrivati, che non sono ancora terminati. «Alcuni genitori non vogliono lasciare a dormire i bambini nella stanza dove c’è l’odore di muffa e pertanto non usufruiscono del servizio, così vanno a prendere i bambini alle 12.30. A questo punto è stata contattata l’Usl3». «Per ora - fa capire - tutto tace. È stata dipinta una parte di un’altra stanza, per eliminare il segno della muffa, ma nella sala adibita a dormitorio per i bimbi, è tutto ancora così com’è». Infine: «Ci era stato promesso che nella stanza dove ci sono delle bolle e il pavimento in alcuni punti è sollevato a causa di un allagamento di alcuni anni fa, durante l’estate ad asilo chiuso sarebbero stati eseguiti i lavori, ma non abbiamo visto nulla». «Noi come genitori non sappiamo più cosa fare», chiude, «abbiamo segnalato a chi di dovere e anche le educatrici più di così non possono fare».
«La Municipalità è informata», spiega il presidente, Gianluca Trabucco, «stiamo cercando di fare il possibile nonostante non ci competa. Quando erano in capo alla Municipalità sia i servizi educativi che l’ufficio tecnico, le risposte erano più celeri e ciò consentiva di gestire le problematiche in maniera più adeguata. Ciò vale per scuole comunali e quelle statali: prima se si rompeva una maniglia, il nostro ufficio la prendeva in carico, oggi la richiesta viene inoltrata all’ufficio centrale, ma è una delle tante e la risposta ritarda ad arrivare, come in questo caso».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia