Mr selfie con il Papa «Il mio grande sogno è stato realizzato»

Riccardo Scalise nel 2015 aveva scritto al Pontefice Domenica è riuscito a incontrarlo: «Un’emozione unica»
Di Marta Artico

«Un’emozione grande, davvero inimmaginabile». Nel 2015 Ricky Scalise, conosciuto in città come Mr Selfie per la sua capacità di riuscire a scattare foto professionali ai vip che transitano per Venezia e a trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto, aveva scritto a Papa Francesco, dandogli del “tu”. Domenica è riuscito finalmente nel suo intento.

Si è recato a Mirandola (Carpi), ha fatto fila e trafila, si è piazzato davanti al Pontefice e quando Papa Francesco ha salutato la folla lui era lì, munito di GoPro montata sulla reflex, per chiamare “Sua Santità”, farlo avvicinare, chiedergli un selfie e immortalarlo in un video. «Ho fatto di tutto per riuscire a andare da lui», racconta, «dopo la lettera il Pontefice mi aveva invitato alle udienze in Sala Nervi, ma alla fine era saltato tutto. Avevo persino già comperato il biglietto, ma poi non se ne è fatto nulla. Mi è sempre rimasto questo desiderio, così alla fine ho deciso di andare a Mirandola e ho fatto bene, perché ci sono riuscito». Il selfie più sospirato.

«Spero che tu un giorno mi possa ricevere, perché la mia vita possa cambiare» aveva scritto nel 2015 Riccardo Scalise, 33 anni, di Favaro, noto per le sue fotografie (l’hobby di sempre) e i suoi scatti con le celebrità del mondo del cinema e dello spettacolo. A rispondergli, allora, era stato Peter Brian Wells, incaricato per gli Affari generali della segreteria di Stato della Santa Sede, che lo aveva invitato in Vaticano per una delle udienze generali del mercoledì. Allora, Scalise, aveva raccontato a cuore aperto a Papa Francesco gli ostacoli che aveva superato in gioventù, i problemi di salute che aveva affrontato da piccolo e che hanno lasciato dei segni nella sua vita di oggi. «Nella mia sofferenza», scriveva Riccardo al Papa, «sono felice di avere una famiglia bellissima che mi vuole bene. Mi piacerebbe un giorno incontrarti, vorrei parlare un po’ con te e ricevere la tua benedizione».

Nessuno in Vaticano si era scandalizzato di quella confidenza. Riccardo aveva lasciato al Papa l’account Facebook, quello Twitter, il numero di cellulare, l’indirizzo, tutti i dati in suo possesso, sperando in una telefonata. Il suo cellulare non è mai squillato, ma domenica il Papa l’ha ricambiato con un grande sorriso, che ha cancellato l’attesa e colmato la sua voglia di incontrarlo.

«Sono stanchissimo ma contento. È stata una gioia grande, una gioia simile non capita spesso, le gambe non mi tenevano più. Dopo l’incontro sono andato in una gelateria che si chiama K2, ho mostrato le mie foto e mi hanno offerto da bere. Papa Francesco è una persona semplice, genuina, ha un’umiltà grandiosa, come immaginavo. Per me, questo, è uno dei selfie più importanti, in tutti i sensi. Era un desiderio che cullavo, sabato mi sono confessato, domenica ho visto il Papa, oggi (ieri, ndr) era il mio onomastico».

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