Mozioni in Consiglio a Mirano e Spinea

MIRANO. Baratto amministrativo modello da importare. Anche a Mirano. A chiederlo non sono le opposizioni ma due consiglieri di maggioranza, Giovanni Boldrin (Italia dei Valori) e Giorgio Babato (Udc)...

MIRANO. Baratto amministrativo modello da importare. Anche a Mirano. A chiederlo non sono le opposizioni ma due consiglieri di maggioranza, Giovanni Boldrin (Italia dei Valori) e Giorgio Babato (Udc).

I due capigruppo hanno presentato ieri una mozione da discutere in Consiglio per chiedere al sindaco Maria Rosa Pavanello e alla sua giunta di aprire la discussione sul baratto amministrativo anche a Mirano, dopo che l’iniziativa è stata presa anche nella vicina e grillina Mira. Si tratta di una possibilità concessa a quei cittadini che, impossibilitati a pagare i tributi comunali per difficili condizioni economiche e sociali, offrono in cambio al Comune una prestazione di pubblica utilità.

Il baratto amministrativo è già realtà in molte città, dopo essere stato varato per primo dal Comune di Invorio, in provincia di Novara e ora in discussione anche a Mira, dove è stato presentato un ordine del giorno sul tema. Se la proposta fosse condivisa, anche a Mirano chi è in difficoltà economica e non riesce a sbarcare il lunario omettendo di pagare i tributi comunali, potrebbe evitare le spiacevoli conseguenze dell’evasione prestando la sua opera gratuita per lavori di pubblica utilità, come la manutenzione ordinaria di aree pubbliche, la pulizia e la vigilanza dei parchi, giardini e aiuole e dei luoghi pubblici, l’assistenza alle scolaresche, lo sgombero neve e altro ancora. Ovviamente il provvedimento passa per l’adozione di un regolamento, ma quello che chiedono Boldrin e Babato è di aprire alla possibilità anche a Mirano, per permettere al Comune di tutelare il diritto dei cittadini a preservare le risorse economiche per i bisogni primari garantendo allo stesso tempo il rispetto delle regole nel pagamento delle tasse.

«È un modo», spiegano i consiglieri, «per contribuire a risolvere alcune situazioni difficili che i cittadini stanno affrontando. È uno strumento previsto dalla legge che dà modo a cittadini ed ente di stipulare un patto che permetta ai primi di pagare il loro debito e al Comune di usufruire di forza lavoro gratuita».

Di baratto amministrativo si è parlato di recente anche a Spinea, anche qui per iniziativa del M5S: dopo gli stop in commissione Massimo De Pieri e Stefania Mazzotta sono intenzionati a rilanciare la proposta.(f.d.g.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia