Movimentati ogni giorno 800 mila euro
MIRANO. Il sistema messo in atto per portare avanti la maxi-frode fiscale prevedeva non solo le cartiere in Italia, ma anche la presenza di società all’estero (le cosiddette società-pattumiera con sede in Polonia, Slovenia e Slovacchia) che si occupavano della vendita della merce in nero.
E prevedeva altresì l’attività di “spalloni” che portavano il denaro da un Paese all’altro. Il ricircolo del denaro fittiziamente trasmesso alle cartiere attraverso bonifici, doveva essere infatti restituito in contanti agli imprenditori, previa detrazione del compenso che andava alla “fabbrica delle frodi”.
Nel corso di una chiacchierata intercettata dagli investigatori, Massimo Carraro di Padova (era lui, secondo gli investigatori, a organizzare i trasporti veri e fittizi di merce) racconta che il sodalizio movimenta 800 mila euro al giorno per un totale di 4 milioni 200 mila euro a settimana. L’uomo dice all’interlocutore: «Se tu pensi che più o meno oggi muoviamo 800 mila euro al giorno». E l’altro, sorpreso: «Boia». L’interlocutore si informa sul sistema, chiede se ha dei “viaggiatori”, e Carraro: «E ciò (...) Pian pianino abbiamo costruito tutta una ragnatela che non è mica semplice...ricorda quanto Toni ti dice son mica tanti come noi? ». C’erano poi le aziende di trasporto che si occupavano appunto delle movimentazioni di documenti e di merce da un posto all’altro: si tratta della Baggio Trasporti srl, della Proden srl, della Eurospedizioni , dell’Elite Trasporti Logistica srl. (s.t.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia