Motoscafi blu, indaga la Corte dei Conti
La Procura della Corte dei Conti dirà se ci sia stato o meno abuso nell’utilizzo dei “motoscafi blu” di Ca’ Farsetti. Letti i giornali che davano notizia delle interrogazioni in Comune e in Parlamento del Movimento 5 stelle, il Procuratore capo Carmine Scarano ha, infatti, aperto un fascicolo per accertare se vi sia o no danno erariale nell’uso delle barche di servizio del Comune. Il primo passo sarà duplice: acquisire le schede di servizio dei “taxi” istituzionali per analizzarne l’utilizzo e copia delle interrogazioni. «Davani a notizie di stampa su interrogazioni che ipotizzano uno spreco di danaro pubblico nell’uso dei mezzi di servizio del Comune», osserva il procuratore Scarano, «abbiamo il dovere di verificare se vi sia o meno danno erariale». Indagine affidata al procuratore aggiunto Giancarlo Di Maio.
Nell’interrogazione del consigliere Gianluigi Placella, ripresa dal parlamentare Marco Da Villa, si fa riferimento a 7 mesi di attività dei “motoscafi blu” di Ca’ Farsetti, con 1300 servizi, puntando l’indice - tra l’altro - sui 154 spostamenti da casa (alla Misericordia) a Ca’ Farsetti del direttore generale Marco Agostini, i 167 trasporti al Lido dell’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, i trasferimenti da piazzale Roma al Comune e da questo a San Tomà di assessori e consiglieri residenti in terraferma, i 17 passaggi al consigliere diplomatico Armellini, i quattro passaggi al patriarca Moraglia (per il quale vige una turnazione di sevrizio tra gli enti), più singoli passaggi all’ad del Casinò Ravà, di Vela Rosa Salva, al consigliere Giordani a due signore.
«Questa Amministrazione sta adottando il principio del massimo contenimento nell’uso dei mezzi di servizio e nessun trasporto di componenti della giunta è avvenuto al di fuori delle disposizioni contenute nei regolamenti comunali», ha commentato il sindaco Giorgio Orsoni in una nota, rispondendo all’interrogazione e senza sapere dell’indagine della Corte dei Conti, «è questa la risposta di Ca’ Farsetti alle polemiche strumentali sull’uso delle auto e barche in dotazione generate da un consigliere di opposizione. Le indicazioni date sin dall’inizio di mandato sono chiare e sono state rispettate: i trasporti sono consentiti esclusivamente per motivi istituzionali e, tranne che per esigenze indispensabili, limitate e puntualmente motivate (tre autorizzazioni da dicembre 2013), solo nel territorio provinciale».
Il regolamento comunale riserva i mezzi a sindaco, vice sindaco, segretario e direttore generale, con i loro vice; assessori, presidente del Consiglio comunale, consiglieri, in occasione delle sedute del Consiglio e delle commissioni; capo di gabinetto, invitando nell’utilizzo ad usare «la diligenza del buon padre di famiglia». Nell’interrogazione, ricordando gli abbonamenti Imob e i 59 posti auto al garage gratuiti per gli amministratori, si cita il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 3 agosto 2011, che al comma 1 stabilisce che: «L'uso...è concesso limitatamente al periodo di durata dell'incarico e per le sole esigenze di servizio del titolare, ivi compresi gli spostamenti verso e da il luogo di lavoro», «l’utilizzo delle autovetture…è consentito per i casi di effettiva necessità legata ad inderogabili ragioni di servizio; sono utilizzati, in alternativa, i mezzi di trasporto pubblico quando in relazione al percorso ed alle esigenze di servizio, gli stessi garantiscano risparmi per la pubblica amministrazione». Compito dei magistrati contabili, dunque, far chiarezza.
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