Moto ondoso, controlli con i telelaser

Militari della Capitaneria di porto in azione in bacino San Marco. I gondolieri: vigilanza continua, non servono nuove norme
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Venezia, 07.03.2017.- Guardia Costiera con il Telelaser a San Marco-
Interpress/Mazzega Venezia, 07.03.2017.- Guardia Costiera con il Telelaser a San Marco-

Una stretta ai controlli sulle velocità. Da ieri una pattuglia della Capitaneria di porto, dotata di telelaser, segue barche e motoscafi in bacino San Marco. Lo aveva annunciato l’ammiraglio comandante Goffredo Bon, al suo arrivo in laguna lo scorso anno. «Abbiamo acquistato gli strumenti, intendiamo estendere i controlli non solo alle grandi navi, ma anche al traffico lagunare».

A stagione appena iniziata si rinforza così il presidio anti moto ondoso. E ai vigili urbani dei canali, alle prese con le difficoltà di organico, si unisce adesso anche la Capitaneria. Una vigilanza «manuale» che si affianca a quella con il sistema delle telecamere, che soprattutto in estate tiene sotto controllo il canale della Giudecca. Acque di competenza marittima, e dunque soggette alla Capitaneria. Pochi i verbali contestati ieri mattina. Ma l’effetto deterrenza era ben visibile. Taxi e Gran Turismo andavano alla velocità minima, senza produrre onde.

Controlli rinforzati anche in Canal Grande, con un telelaser dei vigili urbani sotto il ponte di Rialto. Anche in questo caso, effetto evidente. Velocità ridotte. Gondolieri soddisfatti. «Dovrebbe essere così ogni giorno», commentano a Santa Sofia. Nei controlli dei vigili però sono finite anche le gondole. Qualcuno non era in regola con le dotazioni di bordo. «Il problema per il moto ondoso non siamo certo noi», dicono.

Un passo avanti, in ogni caso, verso controlli più serrati. Li chiedono tutti ormai. Il comitato per la sicurezza che vuole una nuova disciplina del traffico a San Zaccaria.

La Municipalità che appoggia le richieste e chiede controlli più serrati. Il presidente dei bancali Aldo Reato, che da sempre predica delle necessità della vigilanza fissa. «Nuove norme non sono necessarie, basta far rispettare quelle che ci sono», dice. In materia di traffico acqueo sono centinaia le ordinanze emesse dal Comune negli ultimi anni. Decine anche i provvedimenti del Magistrato alle Acque, competente sulla laguna, della Capitaneria di porto, che ha la giurisdizione sui grandi canali marittimi.

Il problema riguarda le velocità, che nelle aree con scarsi controlli (Fondamente Nuove, canale delle Navi, canale della Certosa, bacino San Marco) hanno raggiunto limiti pericolosi anche per l’incolumità di chi va in barca. Le massime velocità consentite poi non tengono conto della stazza delle imbarcazioni. E le più grandi (i vaporetti) possono correre di più, le più piccole (barchette con il 9 cavalli) devono andare a 5.

Il secondo problema riguarda il traffico acqueo e la grande concentrazione di barche ormai insostenibile per l’equilibrio della laguna e dei rii interni. Da anni associazioni e comitati di cittadini chiedono una svolta. Come in tutti i centri storici del mondo, il traffico pesante (barconi, supertaxi che portano 14 persone e Gran Turismo) dovrebbero girare per linee esterne. Così come i vaporetti dei turisti, magari ricorrendo a diversificazioni tariffarie. Ma non si fa nulla. E alle porte di una nuova stagione turistica da record restano soltanto i controlli.

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