Mostra sull’Olocausto, sopralluogo a Jesolo

I tecnici in città per decidere sull’idoneità della sede. Rigoni: «Previsto un milione di visitatori»

JESOLO. Olocausto, arrivati a Jesolo i produttori internazionali della mostra con tecnici e architetti per il sopralluogo della sede che ha ospitato Real Bodies in piazza Brescia. L’obiettivo di Mauro Rigoni è portare a Jesolo il grande evento da un milione di presenze. Oltre 5 ore di sopralluogo per conoscere gli spazi che dovrebbero ospitare la enorme quantità di materiali, ma anche le grandi ricostruzioni in scala reale di camere a gas, dormitori e vetrine con scenografie impattanti.

La mostra sarà la prima al mondo itinerante, considerata la più completa mai vista prima. Affronta il periodo della seconda guerra mondiale con il dramma della deportazione non solo di ebrei, ma anche di altre minoranze come omosessuali e zingari, tutti segnati da un tragico destino comune quali razze considerate inferiori dal nazismo.

La mostra avrà anche innovativi sistemi virtuali: a ogni visitatore verrà consegnato una audioguida tecnologicamente avanzata e in 3D. «A detta dei produttori», spiega Rigoni, «la mostra può superare il milione di visitatori in una grande capitale e sono preoccupati proprio per la capienza del nostro spazio per limiti di sicurezza. Ogni tappa non potrà superare i 90 giorni consecutivi, proprio per far fronte alle tante richieste, con chiusura obbligatoria il lunedì. Questo penalizza molto la nostra struttura che in 90 giorni può fare massimo 250.000 persone tenendo aperto 7 giorni su 7 e 12 ore continuate».

Rigoni non si scoraggia: «La nostra è stata la prima tappa di sei città candidate per allestire questa mostra e non sarà facile competere con Londra, New York, San Paolo, Parigi, ma ci voglio provare lo stesso. Il fatto che il nostro spazio sia di loro gradimento è già un punto a favore».

La risposta definitiva sarà per fine mese, massimo fine novembre quando avranno finito il tour tra i promoters.

«Saremo pronti a eventuali critiche», commenta Rigoni, «ma ritengo che quello che continuamente si vede in rete e nei documentari sia esattamente la verità, e trovo più di cattivo gusto nasconderla. Questa è storia recente, ed è giusto che sia studiata a scuola, ma anche affrontarla con queste mostre educative».

Il Comune di Jesolo, finora, non si è espresso. Già si avvertono alcuni malumori e critiche da più parti per l’ennesima operazione di Rigoni che ha già raggiunto mezzo milione di presenze con i corpi umani plastinati.

Giovanni Cagnassi

Argomenti:olocaustomostra

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia