Mostra sui faraoni di Jesolo, nessuno sconto ai visitatori arabi
JESOLO. Sconti ai visitatori di lingua araba, gli organizzatori della mostra sull’antico Egitto aperta a Jesolo risponde con un secco no: «Non vogliamo discriminare nessuno, tanto meno gli italiani». A differenza di quanto accaduto al grande museo di Torino, dove la direzione ha proposto delle promozioni ai visitatori di lingua araba per avvicinarli al loro patrimonio, suscitando la reazione politiche di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, alla mostra “Egitto: Dei, Faraoni, Uomini” di Jesolo, le promozioni sono state rifiutate drasticamente.
Eppure diverse famiglie o comitive di cittadini provenienti da paesi di lingua araba, in prevalenza egiziani, ma anche da nazioni nordafricane e dell’area mediorientale, hanno espressamente chiesto gli sconti, a maggior ragione dopo i fatti di Torino. Nell’ultima settimana ne sono arrivate una ventina allo staff della mostra, per la maggior parte alla cassa, ma anche telefoniche, soprattutto in fase di prenotazione di comitive. «La prima richiesta di agevolazioni da queste categorie di visitatori era arrivata a fine dicembre, tre giorni dopo l’apertura», conferma Monica Montellato, gestore della mostra e responsabile della reception, «quando una guida turistica di nazionalità egiziana ci aveva contattato lamentandosi per il costo – a suo dire – troppo alto del biglietto, richiedendo sconti per i gruppi di connazionali da lui accompagnati in mostra».
Nelle ultime settimane le richieste sono aumentate. Mauro Rigoni, titolare della società produttrice della mostra Venice Exhibition srl in collaborazione con Cultour Active srl, non ha dubbi: «È complice la disputa nazionale, che ha alzato l’attenzione su questa che ora viene considerata una possibilità. La Venice Exhibition srl è già nota per iniziative di attenzione verso le minoranze per stimolarle a vivere la dimensione della mostra culturale come patrimonio aperto a tutti. Nel 2017 a Roma ha invitato a due importanti inaugurazioni nella sede espositiva di Guido Reni District, la prima di quattro mostre, Real Bodies, Cosmos Discovery, Brikmania e Dinosaur Invasion, e la seconda della mostra Scientopolis, due comitive, una di ragazzi dell’Istituto Penale Minorile “Casal Del Marmo” di Roma, e l’altra delle classi di scuola primaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Amatrice. Alla presentazione della mostra di Jesolo sull’antico Egitto il 7 dicembre scorso era intervenuto anche il direttore dell’Ente egiziano del Turismo in Italia, Emad F. Abdalla, che aveva confermato l’appoggio del consolato egiziano agli organizzatori».
«Genera orgoglio e ci fa piacere», conclude, «che questa mostra venga apprezzata e rappresenti un’occasione di approfondimento sulla storia degli antichi egizi anche per i cittadini nordafricani ed egiziani residenti in Italia, ma non possiamo favorire nessuno perché rappresenterebbe una disparità di trattamento non solo verso i visitatori nostri connazionali, ma verso tutte le altre etnie e minoranze che come visitatori consideriamo degne di considerazione in egual misura. È come se al museo del Louvre i turisti italiani potessero entrare in visita a biglietto agevolato perché la Gioconda di Leonardo da Vinci ed altri dipinti di grande valore sono italiani».
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