Mostra serial killer otto svenimenti e nuove polemiche
JESOLO. Code e svenimenti. Ci risiamo: otto persone hanno perso i sensi in due giorni alla mostra dei serial killer di piazza Brescia, dove anche ieri si sono formate lunghe code sotto la pioggia. Code parallele, perché al presepe di sabbia di via Marconi, sono quasi il doppio della lunghezza, allungandosi in via Mameli. I due eventi sono sempre i più visitati.
Il presepe di sabbia, orgoglio dell’amministrazione comunale, quest’anno dedicato alla misericordia e al Papa è già arrivato a oltre trentamila presenze, seimila solo a Santo Stefano. Ogni giorno è invasione per vedere le meravigliose sculture dalle incredibili suggestioni. E che dire dei Serial Killer? Mauro Rigoni ha indovinato ancora con il suo genere macabro. Dopo i corpi plastinati da 300 mila presenze, adesso le storie dei killer. Soprattutto le donne svengono davanti alle foto dei corpi straziati, alle foto di organi genitali strappati e chi più ne ha più ne metta. In fila per entrare, in fila per una foto ricordo sulla sedia elettrica. Va detto che questa mostra è privata, ingresso a 16 euro, non gratuito come il presepe, eppure, come i corpi plastinati, attira migliaia di persone.
Il blog Jesoloforum ha “osato” attaccare gli organizzatori, criticare lo spirito della esposizione. «Nessuna polemica o aspetti personali», spiegano Rodolfo Murardor, Sante Vianello e altri componenti del forum, «anzi noi vorremmo avere un confronto con Rigoni. Diciamo che il presepe forma code all’ingresso ben più grandi e non è una novità visto che resiste da 15 anni ormai. Adesso iniziano di nuovo gli svenimenti con i killer e ci chiediamo quale sia il messaggio, che ha il sapore di un rito iniziatico infantile, come se dovessimo metterci alla prova entrando in una mostra horror. Evidenziamo che il bene vince sul male, le code per il presepe doppie rispetto ai killer. Se organizzassero una mostra sui santi e i miracoli forse andremmo a vederla più volentieri. Sentiremo in ogni caso la gente in fila cosa ne pensa. Ci è stato detto che il blog è politica, e non è assolutamente vero. Ognuno di noi ha le sue idee, le sue posizioni, gli argomenti che affrontiamo sono altra cosa».
Rigoni non si scompone dopo aver minacciato querele: «Per il confronto vedremo, questa è una mostra privata, che richiede investimenti e sacrifici e che piace al pubblico. Intuito e sacrificio sono stati premiati e vorrei ci fosse più rispetto per questo».
Giovanni Cagnassi
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