Mostra dei corpi plastinati già 25 mila prenotazioni
JESOLO. Cadaveri, ma per la scienza. Arriveranno in questi giorni i primi container con i corpi plastinati dell'esposizione Bodies Revealed. Sono partiti da New York per approdare in Olanda, ad Amsterdam, e prendere la via di Jesolo, prima città del Veneto a ospitare questa incredibile mostra che ha toccato le più grandi capitali europee, e dopo il lido salperà per San Paolo in Brasile. Dovrebbero arrivare tra oggi e domani. È il colpo del secolo per i gestori del Tropicarium di piazza Brescia, Mauro e Monica Rigoni, che hanno allestito la mostra creando un grande spazio apposito, al posto dell'esposizione precedente davanti al Tropicarium Park. 190 corpi plastinati per una mostra che vuole esplorare il corpo umano in tutte le sue parti: ossa, organi interni, muscoli e pelle. Nulla di macabro.
Sulla provenienza dei corpi, sottoposti a plastinazione, si è detto di tutto. Si tratta di corpi donati da uomini e donne che hanno autorizzato la plastinazione e, pare, altri corpi di persone senza alcuna parentela, nè qualcuno che li reclamasse dopo il decesso. I responsabili della società americana Premier di Atlanta alloggiano in questi giorni all'hotel Adlon per seguire l’allestimento dell'esposizione che nel mondo è stata visitata da 50 milioni di persone. Già totalizzate 25 mila richieste di prenotazione: l'apertura ufficiale sarà il 16 novembre. Ci saranno dei settori particolarmente di impatto, davanti ai quali sarà consigliato non entrare a chi è facilmente impressionabile. Ma gli organizzatori hanno comunque voluto dare un'impronta scientifica alla mostra. La visione dei polmoni di un fumatore hanno già convinto migliaia di persone a smettere di fumare. «Sarà un grande evento» spiegano Mauro e Monica Rigoni «noi ci crediamo, come crediamo nell'allungamento stagionale. Siamo uno dei pochi cantieri aperti e abbiamo dato lavoro a 25 persone. Questa mostra è un passo avanti, sarà davvero importante da un punto di vista scientifico e svelerà tanti segreti del nostro corpo che quasi nessuno conosce».
Giovanni Cagnassi
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