Mose, cento sollevamenti nei primi quattro anni. Spesi venti milioni di euro

A Venezia le barriere anti acqua alta attive 28 volte nel 2024 contro le 23 dell’anno precedente. Alvise Papa (Centro Maree): «Sempre più maree superiori agli 80 centimetri»

Eugenio Pendolini
Le procedure di innalzamento delle barriere del Mose
Le procedure di innalzamento delle barriere del Mose

Venezia chiuderà sempre più spesso le sue porte d’accesso alla marea. Spinte dal dato inconfutabile dell’innalzamento del livello dei mari a causa dei cambiamenti climatici, le previsioni degli scienziati stanno diventando realtà, anno dopo anno.

I dati del 2024

Basta mettere a confronto i dati degli ultimi ventiquattro mesi: 25 sollevamenti del Mose nel 2023, 28 nel 2024. Tre in più, dunque. Una crescita progressiva. Complessivamente, dal 2020 ad oggi, il numero di volte che il Mose ha salvato la città dall’acqua alta si sta avvicinando a quota 100. Siamo a 97, per un costo totale di quasi 20 milioni di euro.

Novantasette giornate da un lato di difficoltà e danni risparmiate alla città, dall’altro di disagi al Porto e agli operatori, in questo perenne dualismo tra le esigenze degli operatori commerciali da un lato e della salvaguardia ambientale dall’altro.

Più che il numero di sollevamenti, però, per Alvise Papa (responsabile del Centro Previsioni e Segnalazione Maree del Comune) è un altro il dato da tenere sotto controllo e che certifica l’ineluttabilità della situazione. «Non dimentichiamoci», spiega l’esperto, «che le procedure di sollevamento sono ancora provvisorie, e che negli anni varie cose sono cambiate, come ad esempio il momento in cui dev’essere presa la decisione sul sollevamento. Il meccanismo, insomma, è legato ad un’attività umana che ha subìto modifiche. Mentre il vero problema è quello legato all’attività della natura».

Aumentano le maree sopra gli 80 cm

E la natura, dati alla mano, in questi anni si è espressa in maniera drammaticamente chiara. Nel 2024 abbiamo registrato 219 eventi maggiori o uguali a 80 centimetri (tenendo presente le chiusure del Mose), mai così tanti nella storia. Se il 2023 era stato l’anno delle sorprese, con l’acqua alta arrivata anche fuori stagione, in piena estate per diversi giorni consecutivi, nell’anno che si è appena concluso si è raggiunto il record.

Basti considerare che nel 2023 gli eventi sopra gli 80 centimetri erano stati 186 in tutto. Un dato, questo, ben più preoccupate dei cinque sollevamenti in più del Mose riscontrati nell’ultimo anno. Il tanto temuto aumento del livello del mare che, si stima, salirà di 30 centimetri entro il 2050 si vede già. Vent’anni fa, la differenza tra l’alta e bassa marea era di 23 centimetri, oggi è di 45 centimetri e solo l’anno scorso era di 31. Nei primi anni del 2000, la marea astronomica era di 67 centimetri, oggi di 87. Questo, di riflesso, significa che bastano precipitazioni più lievi per far innalzare il livello medio della marea che, di conseguenza, ha un impatto più importante.

Al tempo stesso, si è registrato il record di permanenza sopra gli 80 centimetri: quasi 800 ore in mare. Anche il livello medio è il più alto della storia con 40 centimetri a Venezia e 43 in mare. Nel 2024 nessuna bassa marea inferiore a –50cm.

«Inoltre», aggiunge Papa, «confrontando i valori medi del decennio attorno al 2000 e del decennio attorno al 2020 troviamo che la permanenza sopra gli 80 cm è passata da un valore medio annuale di 224 ore a 482 ore; il numero di eventi mareali maggiori o uguali a 80cm sono passati da 75 valori medi all’anno a 126, se consideriamo solo gli ultimi 5 anni i valori sono più alti ancora segnando una probabile accelerazione del fenomeno, tra l'altro documentata nella letteratura scientifica».

Fino a quando basterà il Mose?

Da qui, una inevitabile serie di domande: fino a quando basterà il Mose a proteggere Venezia? Il destino della città è di restare chiusa per periodi sempre più prolungati? Aspetto, questo, toccato nei mesi scorsi anche dal Nobel per l’acqua, Andrea Rinaldo che, in un incontro pubblico a Mirano nell’ambito del Festival dell’acqua, aveva fatto una stima rispetto ai sollevamenti del Mose che, l’aveva ribadito, è arrivato con 60 anni di ritardo: viste le previsioni attuali e gli scenari futuri, per Rinaldo le paratoie dovrebbero alzarsi 260 giorni l’anno.

Nel frattempo, però, non resta che fare i conti con la situazione attuale. A cominciare dal dato economico. Se si stima che il costo di ciascun sollevamento si aggira (oggi) intorno ai 200 mila euro, il conteggio totale è facile a farsi: circa 19,5 milioni di euro. Una somma calcolata per difetto, visto che gli ultimi anni sono serviti per perfezionare la macchina e per abbattere i costi di funzionamento della maxi opera.

La convivenza Mose-Porto

L’altra grande questione, destinata a farsi sempre più urgente in attesa della conca di navigazione di Malamocco, è la convivenza tra il Mose e il Porto. Ad ogni sollevamento delle paratoie alle bocche di Porto, gli operatori non perdono occasione per denunciare limitazioni all’operatività dello scalo veneziano e per chiedere chiarezza e un maggior coinvolgimento sulla gestione operativa della grande opera a difesa della città.

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