Mose, prove di carico per il jack-up. Il mezzo da 52 milioni torna in funzione
Certificazione attesa per inizio estate, per le prove di carico è stata trasportata una paratoia in Arsenale da Marghera

Prove in vista per il ritorno in servizio del jack-up, il gigantesco mezzo navale costato 52 milioni e fermo ormai da anni ai Bacini, utilizzato per l’installazione delle paratoie del Mose e per la loro sostituzione.
Proprio una paratoia, tra le sei di “scorta” parcheggiate nell’area Pagnan di Marghera, lunedì 24 marzo ha fatto capolino all’Arsenale dopo aver compiuto le delicate operazioni di trasporto in laguna. E lì resterà per almeno altre due settimane. Intorno a metà aprile, infatti, è attesa la prima prova di carico di una paratoia a bordo della maxi imbarcazione gialla, costruita da Mantovani.
Una volta concluse le operazioni, e in caso di esito positivo, la paratoia tornerà a Marghera in attesa di essere manutentata; il jack-up, invece, dovrà concludere tutte le certificazioni necessarie prima di poter tornare operativo: si stima che ciò possa accadere in estate.
La prova di carico, infatti, rappresenta il vero banco di prova dopo i tanti problemi riscontrati all’imbarcazione. Storia travagliata, quella del jack-up. La nave infatti si era guastata prima ancora di prendere servizio.
Nell’agosto scorso, il jack-up aveva lasciato il bacino di carenaggio per posizionarsi alla piarda dell’Arsenale e da lì, con a bordo gli esperti del Riina e la Capitaneria di Porto, uscire in mare per una serie di test che hanno l’obiettivo di ottenere le certificazioni necessarie.
La revisione del mezzo dovrà necessariamente essere fatta ogni cinque anni. Poco più di un anno fa, il comitato tecnico aveva approvato la spesa di circa 7 milioni di euro per la manutenzione del jack-up, utilizzato nel 2014 per inserire le paratoie alla barriera del Lido. La nave è dotata di un equipaggio formato da sei persone oltre al comandante: due direttori di macchina, due elettrotecnici, due marinai. L’equipaggio in questi anni ha garantito una costante manutenzione ordinaria per evitare il deperimento del mezzo.
La spesa rientra nella gestione del Mose, a rimborso, come per il personale addetto ai sollevamenti. Altri sette milioni, nel corso degli anni, erano stati spesi per rimetterla in navigazione. Nel frattempo, le sue funzioni sono state fatte dalla cavalletta della Fagioli, costata circa la metà. Per adeguarla a una maggiore durata nel tempo (almeno 50 anni) erano infine stati pagati altri lavori di sistemazione per ulteriori tre milioni: nel complesso, un fiume di denaro impiegato per la costruzione dei due mezzi di trasporto delle paratoie del Mose.
Nel frattempo, dopo il comitato tecnico amministrativo del 12 marzo nel quale è stata approvata la perizia di variante presentata da Fincantieri a proposito della barriera di Treporti (con la manutenzione di sei paratoie su 21), mercoledì 26 marzo è attesa una nuova riunione nella quale è attesa la discussione del progetto del “revamping” delle sei paratoie di cortesia del Mose, da dodici anni poggiate al suolo nell’ex area Pagnan di Porto Marghera. Il progetto è stato già affidato all’impresa consorziata Kostruttiva.
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