Mose, il Tribunale di Venezia dice ok al piano di risanamento del Consorzio Venezia Nuova
Poste le basi per la ripresa dei lavori di completamento del sistema di barriere per la salvaguardia della laguna
VENEZIA. Il Tribunale di Venezia ha dato il proprio via libera al piano di risanamento del Consorzio Venezia Nuova, ponendo quindi le basi per la ripresa dei lavori di completamento del Mose, e la tutela delle aziende creditrici.
Lo si apprende da fonti qualificate a Venezia. Il piano è stato presentato dal commissario del Cvn, Massimo Miani, insieme al legale del Consorzio, Stefano Ambrosini.
Il tribunale veneziano ha preso inoltre atto della contestuale rinuncia al concordato da parte del commissario, dato che la procedura è nei fatti superata dal nuovo progetto di risanamento.
Decadono, contestualmente, anche i commissari giudiziali (Sante Casonato e Raffaele Cappiello), nominati l'estate scorsa dal tribunale.
Alla base del piano di risanamento vi sono gli accordi con il Provveditorato alle opere pubbliche (voluti anche dal Ministero delle infrastrutture) e con le imprese, consorziate e non, molte delle quali tutelate in questa vicenda dall’avvocato Alfredo Biagini.
Si apre così la strada per scongiurare il rischio liquidazione del Cvn e far ripartire le opere di completamento del sistema idraulico del Mose, entrato in funzione decine di volte tra il 2020 e il 2021 a protezione di Venezia dalle acque alte, ma sempre in modalità sperimentale e di emergenza.
Grande soddisfazione per l'esito di questo lavoro è stata espressa dal commissario Miani, affiancato nel suo mandato dal commissario al Mose Elisabetta Spitz.
Nel 22 gennaio scorso il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili (Mims) aveva confermato il cronoprogramma del completamento del Mose a partire da 18 mesi dal marzo 2022
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