Mosche, denunce penali per chi sparge liquami

Ordinanza del Comune di San Donà dopo le proteste di centinaia di residenti Leo: «Dobbiamo garantire la salute dei cittadini, le altre giunte ci seguano»
Di Giovanni Cagnassi

Divieto assoluto di spargere liquami e residui animali in mezzo ai campi. Il Comune di San Donà sceglie le maniere forti per combattere il proliferare delle mosche in tutto il territorio del Basso Piave.

Il vicesindaco, Oliviero Leo, ha firmato la nuova severissima ordinanza che prevede una denuncia di carattere penale nei confronti dei trasgressori. E invoca lo stesso provvedimento da parte di tutte le amministrazioni comunali del territorio per uniformare normativa e controlli immediati in caso di trasgressione.

La decisione è stata assunta dopo le polemiche delle scorse settimane. Da Mussetta e Grassaga, e anche in centro a San Donà, si è allargata la protesta dei residenti per la presenza degli insetti che hanno letteralmente invaso abitazioni e proprietà private, oltre a numerosi pubblici esercizi. Persino alcuni locali pubblici di via XIII Martiri a San Donà hanno evidenziato una situazione insostenibile per i clienti.

Un ronzio fastidioso, carte moschicide ormai inutili, mosche giorno e notte, sugli alimenti, nelle camere da letto. Hanno chiesto che fossero puniti i colpevoli, individuati tra chi ha sparso del letame assieme a residui animali in mezzo ai campi. Sembrava fosse accaduto in territorio di Mussetta, dalle parti di via Centenario, poi i sospetti si sono indirizzati verso il confine con Noventa e oltre.

L'ordinanza specifica che, d'ora in poi, vige il divieto assoluto di spargere queste sostanze sui terreni, nel periodo che va da maggio a settembre, ovvero quello in cui si assiste al maggior proliferare di insetti. La comandante della polizia locale di San Donà, Danila Sellan, ha già esaminato con attenzione l'ordinanza e gli agenti saranno impiegati per i controlli specifici in modo da prevenire questo pericolo nella stagione calda soprattutto.

«Abbiamo previsto una denuncia penale», spiega il vice sindaco Leo dopo la firma dell'atto, «e gli agenti della polizia locale si occuperanno dei controlli come già hanno fatto in questo periodo di emergenza. Riteniamo che questo provvedimento possa essere realmente efficace per combattere un fenomeno che altrimenti sarà fuori controllo ogni stagione estiva. Ovviamente non possiamo essere i soli a farlo. Anche tutti gli altri Comuni del Basso Piave debbono adeguarsi in modo tale che questo fenomeno possa essere scongiurato e siano individuati eventuali responsabili».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia