Mosaici di pubblicità. Da Alitalia al Martini il “racconto stradale” della Venezia perduta

Nella segnaletica sui masegni le tracce di aziende e boutique oggi scomparse. Tra i luoghi imprescindibili anche l’hotel diurno 
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Calle larga de l'Ascension. ALITALIA.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Calle larga de l'Ascension. ALITALIA.

il racconto

Sono lì da sempre, calpestati negli anni da milioni di passi, un tempo indicatori di luoghi imprescindibili, oggi frecce rivolte verso il nulla. Belli, sono bellissimi: rettangoli di mosaico che le multinazionali, i grandi alberghi, i ristoranti alla moda commissionavano ad artigiani esperti i quali, chini sui masegni, hanno lasciato per strada le tracce di una città oggi scomparsa.

la segnaletica

La segnaletica, mezzo secolo fa, possedeva una solennità quasi araldica. I colori, i fregi, i motivi ornamentali erano la rappresentazione scenica del blasone aziendale; non è un caso, infatti, se i mosaici sono concentrati nei pressi di Piazza San Marco, dove i turisti non facevano pic nic in ciabatte bensì cercavano l’American Express, in campo San Moisè, ai cui sportelli cambiavano i dollari (tanti) in lire da spendere nelle boutique.

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Calle larga de l'Ascension. AMERICAN EXPRESS.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Calle larga de l'Ascension. AMERICAN EXPRESS.


Per trovare la Venezia che fu basta abbassare lo sguardo all’Ascensione e subito ritornano gli anni Sessanta, con l’insegna di Alitalia, sottotitolo Italian Airlines: quattro aerei, due con il muso rivolti a San Marco, due verso San Moisè, e l’indicazione del numero civico 71C, di fronte all’hotel Luna.

la pubblicità
I turisti viaggiavano in aereo, in treno da Roma erano sei ore, e i soggiorni in laguna erano lunghi, le giornate lente; ancora non c’era lo spray rinfrescante, le estati senza l’aria condizionata erano terribili; allora, al posto di Amazon, c’erano i commessi viaggiatori, i rappresentanti, c’erano le visite di cortesia da mattina a sera, e tutti coloro che volevano riposare un po’ avevano a disposizione l’”albergo diurno”.

Un albergo senza notte, senza pretese, con lenzuola ruvide, saponette dozzinali, nella calle dietro le Poste, dove oggi ci sono i bagni pubblici.

La targa a pavimento era una forma di pubblicità indelebile, molto più duratura di un post su Instagram, infinitamente più esclusiva di un cartellone.

Nessuna signora poteva ignorare l’esistenza di Renata Boutique, nella vicina Frezzeria, la cui fama sartoriale era preceduta da un mosaico bianco e azzurro che incorniciava una R molto sicura di sé al punto da incoronarsi regina.

la direzione

Chi poteva, si rendeva subito rintracciabile contando che la gente guardasse dove metteva i piedi, come l’agenzia di viaggi Sattis, detentrice di due mosaici casomai qualcuno si perdesse.

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Salizada San Moise'. VIAGGI SATTIS TRAVEL.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. Salizada San Moise'. VIAGGI SATTIS TRAVEL.

Difficile non trovare l’ingresso dell’allora hotel Regina, poi Europa & Regina, oggi The St. Regis Venice, che segnalava la giusta direzione in via XXI Marzo proprio di fronte all’insegna del ristorante Martini, un ponte e una calle più in là, in campo San Fantin.

Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. via XXII marzo. MARTINI NIGHT CLUB.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 07.04.2021.- Mosaici con scritte sulla pavimentazione. via XXII marzo. MARTINI NIGHT CLUB.

Ristorante tutt’ora esistente e, allora, anche rinomato Night Club, solo per chi era passato prima all’American Express. —

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