Morto sulla Triestina, la famiglia accusa
MIRA. «Saremo costretti a riesumare il corpo di Edoardo a tre mesi dalla sua sepoltura per compiere gli esami richiesti dal Crédit Agricole Assicurazioni. Questo per ottenere i risarcimenti che erano previsti dalla polizza da lui sottoscritta». A dirlo ieri in Piazza San Nicolò a Mira Taglio sono stati i consulenti legali dello Studio3 A, Riccardo Vizzi e Massimiliano Golin a cui si sono rivolti i genitori di Edoardo Ascione, la mamma Michela e il papà Angelantonio.
Edoardo ha perso la vita a soli 21 anni all’alba del 10 agosto sulla Triestina, con l’amica Linda Giorio, nell’incidente che ha destato profondo sconcerto, non solo per il tragico bilancio (due ragazzi morti e due feriti gravi), ma anche per le modalità con cui è avvenuto: l’auto, condotta da un’amica che si è salvata, e su cui Edoardo viaggiava come passeggero sul sedile posteriore, è stata infilzata da un guardrail, la barriera che avrebbe dovuto proteggerli.
Ieri in piazza San Nicolò c’era una troupe della Rai per il programma "Tempo & Denaro" condotto da Elisa Isoardi. Si sono ripercorse le tappe della vicenda. «In queste settimane», ha spiegato Riccardo Vizzi consulente 3 A, «abbiamo contattato in tutti i modi la compagnia Crédit Agricole Assicurazioni con la quale Edoardo aveva stipulato una polizza "protezione infortuni" nel 2014 all’apertura di un finanziamento con il gruppo bancario Cariparma Crédit. Una copertura in caso di impedimenti al pagamento delle rate per l’acquisto di un’auto, come purtroppo è successo, del tipo di quelle che si accendono per i mutui casa».
Edoardo era arrivato al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo, alle 6.16 di quel 10 agosto, il giovane era cosciente e vigile. Gli era stato assegnato il "codice giallo". Poi il quadro clinico è precipitato e l’emorragia interna causata dai gravi politraumatismi lo ha stroncato: è morto alle 6.50.
Per risarcire i danni però l’agenzia assicurativa è stata chiarissima: servono gli esami strumentali, le cosiddette lastre, in originale, richiesti sempre per e pratiche di sinistro “Protezione Infortuni Indennitaria”. Il problema è che non c’è stato il tempo fisico di fare le radiografie del torace piuttosto che all’addome o al capo. Niente da fare: o le lastre, che non ci sono, o niente risarcimento.
«Qindi», spiegano i consulenti legali, «l’assicurazione ci costringe all’esumazione del corpo di Edoardo, un atto che riteniamo un’offesa alla famiglia e che non vorremmo mai essere costretti a compiere».
Sconvolti anche i genitori Angelantonio e Michela: «Per noi sarebbe un’offesa imperdonabile costretti a procedere all’esumazione di Edoardoo per andare incontro alle richieste dell’assicurazione. Difendiamo il diritto ad ottenere quello che spetta per quello accaduto senza arrivare a quello che per noi è un abominio».
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