Morto per malore Paolo Pellegrini politico “fucsia” e imprenditore

Un fulmine a ciel sereno, inatteso, veste di lutto la politica veneziana e ferma il consiglio comunale. Se ne è andato Paolo Pellegrini, 69 anni, imprenditore veneziano che nel 2015 ha scelto la politica con la lista fucsia, diventando consigliere comunale e poi presidente della commissione Commercio a Venezia. Veneziano doc, aveva studiato al classico Foscarini. Poi la laurea in economia a Ca’ Foscari. Era presidente della Pellegrini Spa, l’azienda di famiglia. E dal 2015 era entrato in consiglio con la lista fucsia dell’amico Luigi Brugnaro. Mercoledì era sui banchi accanto ai compagni di maggioranza. Attorno alle 19.30 all’altezza delle Mercerie si è sentito male, ha chiamato la moglie chiedendole aiuto. È stato subito soccorso e portato all’ospedale civile ma poi l’ospedale ha deciso il trasferimento in Unità coronarica a Mestre.
Giunto all’Angelo, Pellegrini è spirato. Lascia la moglie Fulvia e tre figli, chiusi in un comprensibile dolore.
Nel video messaggio di presentazione, per la campagna elettorale del 20015, si definiva con orgoglio anche nonno. «Mi candido perché voglio restituire Venezia ai veneziani e fare di Mestre la prima città del Veneto», diceva.
A Venezia la sua casa è vicino al ponte di Rialto. Con il fratello Piero, fondatore anche di “Casa di Anna” a Zelarino, dai primi anni Settanta, aveva fatto crescere l’azienda di famiglia, la Pellegrini, che nel 2014 ha festeggiato 90 anni di attività. Puntando sulla information tecnology dopo gli inizi tra fotocopiatori, macchine da scrivere e computer. L’azienda era nata nel 1924 in campo San Bartolomio. Fausto, il padre, seconda generazione, aveva scelto di portarla a Mestre in via Paganello, per farla crescere. E i figli hanno fatto il resto con servizi web, gestione dati nel settore turismo, un centinaio di dipendenti e un fatturato da venti milioni.
La notizia della morte di Paolo Pellegrini ha scosso Ca’ Farsetti e la città. Cancellato e rinviato ad oggi il consiglio comunale. Consiglieri e presidente riuniti in aula, per un minuto di silenzio. Fiori sul banco che lui occupava vicino al gagliardetto del Comune. Occhi lucidi tra i consiglieri di maggioranza e opposizione. Increduli. Ironico, acuto e tagliente, Paolo Pellegrini si distingueva sempre. Aveva di recente ringraziato Dio per avere un sindaco come Brugnaro ma all’amico imprenditore non ha mai lesinato critiche, in difesa di una Venezia vitale . Sono note le sue battaglie contro i plateatici selvaggi, per il riordino del commercio e le occupazioni di suolo pubblico nel nome del decoro. Aveva protestato, contro i pontili abusivi. E diceva sempre quello che pensava.
«Sono profondamente addolorato, Paolo era persona per bene che amava Venezia e che agiva con ragionevolezza e buon senso in contesti complicati», ricorda il deputato, e consigliere, Pd Nicola Pellicani. «Uno spirito libero capace anche di critiche forti alla giunta in difesa di Venezia», dice Maurizio Crovato (Lista fucsia). «Ci conoscevamo fin da ragazzini, giocavamo a basket ai Gesuiti». Per l’assessore Paolo Romor il suo agire in politica era dettato da «competenza e serietà, ma senza mai prendersi, e prenderci tutti, troppo sul serio: con attenzione e rigore, ma anche col sorriso sulle labbra e una punta di immancabile ironia». Davide Scano, consigliere M5s all’opposizione, si rivolge all’amico: «Era un piccolo piacere, durante i lavori d'aula, alzarmi per far due chiacchiere con te sui temi in discussione, sui risultati delle nostre amate squadre di basket o su altro. Ed è incredibile come fossimo spesso in sintonia su molte questioni». Anche i collaboratori più stretti non nascondono il dolore sui social. «Che scherzo è doc? Oggi sarà difficile lavorare senza di lei». Sul corpo sarà eseguita l’autopsia. I funerali dovrebbero tenersi, quindi, tra martedì e mercoledì. —
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