Morto in casa, trovato dopo una settimana, è il sesto caso a Mira da fine maggio

Federico Rigo, 64 anni, era vedovo. L’allarme dato dai vicini che non lo vedevano più. Continua la scia di decessi nel silenzio

Alessandro Abbadir
Federico Rigo, 64 anni, era vedovo
Federico Rigo, 64 anni, era vedovo

MIRA. Muore in casa a causa di un malore e il decesso viene scoperto dopo una settimana. È il sesto caso che si verifica nel territorio comunale mirese nel giro di 6 mesi. Una vera e propria emergenza che deve interrogare le istituzioni e la comunità.

La vittima è Federico Rigo, 64 anni, pensionato dopo una vita come operaio. Abitava ad Oriago, in una casa in via Monte Catone, laterale di via Marmolada. L’uomo era rimasto vedovo da qualche anno e in casa viveva da solo.

Da qualche giorno non dava più notizie di sé. Una circostanza, questa, che ha allarmato i vicini. Uno di loro, preoccupato, alla fine ha suonato il campanello ma alla porta non ha risposto nessuno. A quel punto venerdì sera ha chiamato in aiuto le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati i carabinieri della tenenza di Mira. Anche i militari hanno potuto constatare che dall’interno della casa nessuno apriva. A quel punto i carabinieri hanno forzato la porta e fatto la tragica scoperta.

Federico Rigo è stato rinvenuto a terra, ormai morto da parecchio tempo. Sono state chiamate le autorità sanitarie per le procedure del caso. Il medico non ha potuto che constatare il decesso del 64enne. La causa della morte è stata classificata come naturale. Il momento del decesso, viste anche le basse temperature del periodo, è stato fatto risalire a circa una settimana prima della macabra scoperta.

Come detto non si tratta certo del primo caso quest’anno che capita nel territorio comunale di Mira: dalla fine di maggio sono già sei i cittadini miresi morti nella solitudine e trovati dopo giorni, senza che alcun parente fosse andato a sincerarsi delle condizioni.

La prima ad essere stata trovata morta in casa era stata Denise Berti, cinquantenne, lo scorso 26 maggio in via Giuliano da Maiano.

Il secondo Franco Mozzato, agricoltore, all’inizio di settembre in via Molinella: il corpo senza vita era stato rinvenuto sotto il porticato della sua casa diversi giorni dopo la morte.

Ad ottobre il terzo caso, clamoroso: Alessandro Antonini, 47 anni, disoccupato, trovato morto 20 giorni dopo il decesso nella sua casa in via Corridoni.

Il quarto è stato Giorgio Volpato, pensionato di 70 anni, in via Caleselle ad Oriago a inizio novembre.

Infine Mauro Valentini, 64 anni, il 23 novembre nella sua casa Ater in via Giuliano da Maiano.

Proprio venerdì a Camin sono stati celebrati i funerali di Valentini. Venerdì sera l’ennesimo caso, vittima Federico Rigo. 

La notizia della morte di Federico Rigo ha colpito molto l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Mira Chiara Poppi. «Sono molto triste nell’apprendere cosa è successo», dice Poppi, «Questa persona non era seguita dai Servizi sociali del Comune e non era nemmeno conosciuta dagli uffici. È un grande dispiacere sapere che si è verificato un altro caso di morte silenziosa e in solitudine. Esprimo le condoglianze alla famiglia e a chi lo conosceva».

Per l’assessore Poppi però, nonostante tutti i casi che si sono verificati nel territorio comunale di Mira in pochi mesi, non si tratta di una singolarità rispetto ad altre zone del Veneziano. La situazione per Poppi va contestualizzata.

«Mira ha quasi 40 mila abitanti, molti di più dei Comuni limitrofi», spiega, «e quindi anche i casi in aumentano proporzione. Certo il fenomeno non può essere nascosto o sottovalutato. Vanno rafforzate le reti di vicinato con politiche specifiche a fronte di sempre più evidenti fragilità familiari che la pandemia ha amplificato». Progetti che l’amministrazione ha già in cantiere. 

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