Morto durante lo stage in azienda, la rabbia del padre: «Giustizia per Giuliano, troppa omertà»

La denuncia di Enzo De Seta dopo i dati del rapporto Inail sull’aumento degli incidenti: «Lui è andato a scuola e non è più tornato». «La verità va cercata in azienda, preside e docente non devono essere indagati»

Giacomo Costa e Rosario Padovano
I genitori durante la messa in ricordo del figlio morto
I genitori durante la messa in ricordo del figlio morto

 

«Io voglio e pretendo giustizia. È tutto fermo. Basta con questa omertà». Enzo, il padre di Giuliano De Seta, lo ripete almeno tre volte: «C’è troppa omertà, voglio giustizia per mio figlio. Chi sa parli: voglio sapere come sono andate le cose». Lo sfogo, a lato dell’altare, è durissimo.

Sabato, a San Stino di Livenza, l’ormai tradizionale messa serale in onore dei giovani scomparsi troppo presto è stata l’occasione per un nuovo appello da parte dei genitori del 18enne morto in un incidente durante l’alternanza scuola-lavoro, il 16 settembre 2022, alla Bc Service di Noventa di Piave.

La serata, titolata “La vita va avanti”, è stata istituita in memoria di Leonardo Fingolo, lo studente di Ingegneria biomedica morto nel Capodanno 2017 a Padova, a soli 21 anni; dopo la funzione religiosa, sempre sotto la navata, è toccato al concerto della Ensembletrombe Friuli Venezia Giulia, dove suona proprio il fratello di Fingolo.

Il discorso dei genitori

Enzo e Antonella De Seta hanno preso la parola allora: «Abbiamo provato a dare un senso alla nostra esistenza, attraverso un atto di fede», ha detto la donna, «Da genitori vediamo Giuliano in ogni dove, ce lo ricordano sempre. Abbiate sempre davanti a voi un faro nella notte. La vita è un dono così prezioso e unico. Amate la vita, rispettate voi stessi e gli altri, inseguite i vostri sogni. Mi rendo conto di quanto sia difficile comprendere le esigenze dei giovani e di accompagnarli in maniera adeguata nel loro percorso di crescita. Come famiglia ringraziamo chi, con piccoli gesti, ci prende per mano, accompagnandoci in questo faticoso cammino. Ricordate Giuliano per il suo sorriso, espressione del grande amore che aveva per la vita».

Molto più aspre le parole del padre, che non esita a puntare il dito: «Tra gli indagati ci sono la preside e l’insegnante di Giuliano. Ma loro in verità che cosa c’entrano? La verità sta nella fabbrica, è lì che va cercata. Io vedo che non si muove niente, che non c’è giustizia per mio figlio. Nessuno parla, nessuno dice come stanno le cose, dalle telecamere non emergerebbe nulla. Qualcuno ha sbagliato, altrimenti Giuliano non sarebbe morto. Ma in molti non parlano».

Gli indagati 

Gli indagati restano il titolare Luca Brugnerotto, di Salgareda; Sandro Borin, responsabile sicurezza dello stabilimento; l’insegnante Attilio Sguerzi, referente per l’alternanza scuola lavoro; Anna Maria Zago, la preside dell’istituto scolastico.

«A mio avviso dovrebbero uscire fuori subito dall’inchiesta la preside e il docente», insiste il padre di Giuliano, «Il professore si preoccupava sempre di come stesse mio figlio in azienda». De Seta è rimasto schiacciato da una lastra da pressa su cui stava lavorando: uno stampo da oltre una tonnellata, appoggiato su una coppia di cavalletti ma non adeguatamente assicurato con la catena al carroponte che doveva sostenerne il peso; al contrario, l’elevatore, attivandosi, ha fatto cadere la piastra, e ancora resta il dubbio su chi abbia premuto il pulsante. I responsabili dell’azienda sono iscritti al registro degli indagati per quanto riguarda il rispetto delle procedure di sicurezza, il personale scolastico invece per la verifica delle stesse nelle realtà che ospitano gli studenti.

La strage di ragazzi 

La tragedia di Giuliano De Seta, tre anni fa, aveva animato le parole dell’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando, che in un intervento durante la 72esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, celebrata a a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, l’area da cui proveniva Lorenzo Parelli 18enne morto a sua volta durante uno stage nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro: «Siamo arrivati alla definizione di un protocollo con il ministero dell’Istruzione, e tutte le centrali di controllo, proprio per innalzare il livello di sicurezza nell’ambito di questi progetti, perché non si può morire come è accaduto al povero Giuliano».

E, sempre a ottobre del 2022, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva sottolineato i «numeri allarmanti delle vittime del lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con cui si è cercato di ridurli». A distanza di quasi tre anni, i dati restano tremendi: l’ultimo rapporto Inail mette l’accento sui rischi che corrono i minorenni, che nel 2024 sono stati protagonisti di 171 infortuni in provincia, in crescita rispetto ai 106 del 2023.

E Enzo De Seta, sabato, non ha risparmiato neppure l’Inail, che non ha coperto con alcun risarcimento il dramma del figlio, perché stagista: «Queste leggi devono essere cambiate. È inaudito che mio figlio sia andato a scuola e non sia più tornato a casa. Mi impegnerò per smuovere le coscienze e l’opinione pubblica».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia