Morto dopo lo schianto in scooter «Era sempre molto prudente»

Componogara. Parla il cognato di Alessandro Rossato, il 42enne deceduto dopo il terribile incidente Nell’impatto l’uomo ha perso il casco e battuto la testa. È la terza vittima in pochi mesi in via Battisti 
Lorenzo Porcile/Via Cà Diedo / Luogo dove abitava e foto Alessandro Rossato
Lorenzo Porcile/Via Cà Diedo / Luogo dove abitava e foto Alessandro Rossato
CAMPONOGARA. «Mio cognato Alessandro era una persona prudente, non correva mai forte in sella al suo scooter e pensiamo che a causare la tragedia possa essere stato o un avvallamento sulla strada, o un malore».


A dirlo è Adriano il cognato di Alessandro Rossato l’uomo di 42 anni residente con il padre in via Ca’ Diedo al civico 64, morto dopo un incidente mentre guidava il suo scooter poco dopo la mezzanotte tra lunedì e martedì in via Battisti, la provinciale 14, la strada che collega Piove di Sacco a Dolo. Una strada che negli ultimi mesi ha già mietuto tre vittime. L’incidente è successo dopo una serata passata dal 42enne con gli amici al bar “Il Passatempo “a Prozzolo, quando il 42enne è salito in sella al suo scooter per tornare a casa. All’improvviso è accaduto l’imprevisto. Rossato stava imboccando la provinciale 14 quando ha sbandato verso la propria destra urtando una transenna pubblicitaria, di quelle che separano la carreggiata dal marciapiede. Non è chiaro il motivo per cui abbia perso il controllo del mezzo, fatto sta che il contraccolpo l’ha fatto finire a terra senza casco. L’uomo ha così battuto la testa, un impatto violento a cui hanno assistito alcune persone presenti nelle vicinanze. Immediatamente sono scattati i soccorsi. Sul posto è arrivata in poco tempo un’ambulanza dall’ospedale di Dolo e i per i rilievi di legge. Rilievi che hanno confermato la dinamica: si è trattato di una fuoriuscita autonoma, nessun altro mezzo è rimasto coinvolto. L’uomo che era a terra privo di conoscenza, è stato stabilizzato dai soccorsi sanitari e trasportato al pronto soccorso a Dolo. Poi, viste la gravità del caso, si è deciso per il trasferimento all’Angelo di Mestre. Purtroppo nonostante tutti gli sforzi di tenerlo in vita Rossato ha smesso di vivere verso le 3 della notte di martedì. La notizia della morte ha scosso la comunità e la famiglia.


«Mio figlio», spiega in lacrime il padre Nerio, «era un gran lavoratore. Faceva da decenni il tagliatore di scarpe in un calzaturificio di Galta di Vigonovo in cui era benvoluto da tutti».


«Alessandro era una persona corpulenta», spiega il cognato Adriano, «che pesava più di 100 chili. Sfortuna ha voluto che il casco si sia slacciato e abbia battuto la testa sul marciapiede». In tanti poi ricordano la pericolosità della provinciale 14, dove ci sono stati con questo tre incidenti mortali in pochi mesi. «Su questa strada effettivamente si corre troppo forte» dice il sindaco Gianpietro Menin, «per questo ho fatto mettere il limite a ridosso dei centri abitati a 50 all’ora. Continueremo a fare controlli con autovelox mobili e con la polizia municipale». Alessandro Rossato lascia il padre Nerio, il cognato Adriano La sorella Raffaella e un nipote. Per i funerali si aspetta il via libera della magistratura.


Alessandro Abbadir


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