L’auto in panne lo costringe ad accostare, 74enne di Mirano travolto e ucciso in autostrada

Giampiero Gatti, originario di Roma e domiciliato nel Veneziano, è morto giovedì 9 gennaio, investito da un autotreno mentre attendeva i soccorsi nelle vicinanze del casello di Fabro, lungo la A1

Giacomo Costa

Originario di Roma, da tempo aveva fissato il suo domicilio a Mirano. È stato travolto e ucciso da un camion lungo la A1, nel Ternano. Giampaolo Gatti, 74 anni, ha perso la vita in un incidente che sembra la fotocopia di quello che, neanche un mese prima, aveva causato la morte di Chiara Moscardi, la psicologa rodigina di 26 anni investita da un mezzo pesante su una piazzola d’emergenza della A4.

Giovedì 9 gennaio Gatti viaggiava in direzione della Capitale quando la sua Peugeot ha accusato un guasto. L’anziano ha accostato all’altezza del casello di Fabro, in provincia di Terni, e ha chiamato i soccorsi. Mentre attendeva un carro attrezzi, il 74enne è stato investito da un autotreno carico di rottami che correva verso Napoli: trascinato sull’asfalto per oltre dieci metri, tra i rottami della sua auto, per Gatti non c’è stato niente da fare, i sanitari del 118 intervenuti poi sul posto hanno solo potuto confermare la sua morte.

Gli accertamenti

Non è chiaro quali siano le circostanze che hanno causato la sbandata del tir e, quindi, l’incidente: il camionista che guidava il mezzo pesante è risultato negativo ai test alcolemici e tossicologici, non avrebbe lamentato un colpo di sonno o un malore; resta quindi l’ipotesi di una distrazione e, per questo, saranno analizzati i dati del suo cellulare. A coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica di Terni, Giorgio Panucci, mentre gli accertamenti sono affidati agli agenti della polizia stradale di Orvieto. Inevitabile, comunque, l’accusa di omicidio stradale.

Il corpo di Gatti è nell’obitorio di Perugia, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che sabato non aveva ancora deciso sulla necessità di un’eventuale autopsia. A Mirano, dove il 74enne risulta domiciliato, la notizia è arrivata improvvisa: in paese l’uomo non era molto conosciuto, pare che nonostante le carte dicano il contrario vivesse ancora gran parte delle sue giornate a Roma, dove risiede anche tutta la sua famiglia e dove si sono concentrati gli accertamenti della polizia.

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