Morto nell’auto ribaltata nel canale, l’amico musicista: «Pronto a remixare le sue ultime canzoni»

La promessa dell’amico e il dolore dei genitori di Gaspare Gasparini, deceduto a 33 anni ad Asseggiano. L’ultimo atto di generosità: donate le cornee. Le colleghe: «Preparava i tramezzini a ritmo di musica, era un piacere»

Massimo Tonizzo
Gaspare Gasparini, per gli amici storici «Grappa»
Gaspare Gasparini, per gli amici storici «Grappa»

La musica di Gaspare Gasparini, morto annegato a 33 anni, proseguirà anche dopo la sua tragica scomparsa grazie ai colleghi e amici di una vita. La sua ultima pubblicazione online è avvenuta in contemporanea all’incidente che gli è costato la vita. Ora altre due canzoni seguiranno come omaggio postumo.

«Sto mixando le sue due ultime canzoni», spiega Ivan Zorra, collega musicista e amico fin dai tempi delle superiori. «Con il suo produttore abbiamo già deciso che questo è il miglior omaggio che possiamo fare a Grappa, come lo si chiamava fin da ragazzi. Io e lui abbiamo iniziato a fare musica insieme: io le prime registrazioni e lui i primi testi. Siamo cresciuti assieme e non abbiamo mai smesso di sognare e di lavorare assieme, con una forte stima reciproca. Ora lui deve essere certo che porterò a termine il lavoro come sempre, per quel bel rapporto che ci ha sempre legato».

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Nel mondo della musica Gaspare Gasparini era “Cadula”, ma ancora prima si firmava “Salacadula”.

«Forse un omaggio a Cenerentola», aggiunge Ivan «Ma come spesso accade agli artisti con i quali lavoro non ho mai chiesto il motivo di questa scelta: lui per me rimaneva Grappa».

E dal mondo della musica e dell’arte, arrivano anche le parole di Giorgia, altra amica che appariva in uno dei video di Gaspare. «Una persona meravigliosa. Eri bravo, ti invidiavo tantissimo la tua capacità in tutto quello che facevi. Non doveva andare a finire così perché avevi ancora tantissimo da dare all’arte».

Non solo musica, però, nella vita in continuo movimento di Gaspare: la prima passione era stato lo sport, con un passato di campionati italiani giovanili nelle arti marziali.

«Era difficile fermarlo», lo ricorda un atleta di una delle società alle quali aveva aderito, la Fighter Angels di via della Giustizia, «Se voleva ottenere un traguardo si impegnava al massimo per raggiungerlo. Poi, finita la lezione, già in spogliatoio tornava ad essere un ragazzo più pacato, quasi avesse sfogato tutto quello che gli serviva sfogare in palestra».

Da quattro anni, poi, si era aggiunto il lavoro al bar del centro commerciale. «Quando c’era lui si sentiva subito», racconta una delle commesse dei negozi di abbigliamento vicini, «Partiva immediatamente la musica e lui cominciava a preparare i tramezzini quasi seguendo il ritmo. Era sempre un piacere vederlo lavorare, ci metteva veramente passione».

I genitori hanno acconsentito alla donazione delle cornee e poi si sono chiusi nel silenzio.

La data dei funerali non è ancora stata ufficialmente fissata, ma probabilmente sarà martedì prossimo alle 11 a Santa Bertilla. Prevista una grande affluenza e, nelle parole degli amici, la musica di Cadula ad accompagnare l’ultimo saluto.

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