Morto a 7 mesi, s’indaga su un farmaco
PORTOGRUARO. Si indaga sulle ultime ore di vita del piccolo Ahmet Kurtesi, il bambino di appena 7 mesi di Mazzolada, di origini kosovare, morto lunedì mattina all’ospedale di San Donà, dove era stato ricoverato, dopo un malore che lo ha colpito mentre dormiva nella culla. Pochi giorni prima che morisse gli era stato somministrato un farmaco. Aveva la tosse. Lo sostengono i familiari del bambino. I carabinieri di Portogruaro, che stanno conducendo le indagini sulla morte del neonato, stanno attendendo le disposizioni della magistratura in merito a un’eventuale autopsia che potrà chiarire se ci sia una correlazione tra il farmaco assunto e il decesso.
I funerali verranno celebrati con rito musulmano quando verrà concesso il nulla osta alla sepoltura da parte della Procura. Si incaricherà della ricomposizione della salma la ditta Dal Mas di Portogruaro. Quella di ieri è stata una giornata di grande costernazione e desolazione per i parenti del piccolo. Molti di loro sono giunti dall’estero. Infatti in via Loredan sono arrivati familiari che vivono in Germania e in Belgio. Nell’abitazione, una modesta villetta in piena campagna a Mazzolada, la famiglia è allargata ai genitori e ai fratelli della coppia di giovani sposi che sta soffrendo per questa sciagura. Il clima è molto pesante e l’angoscia è palpabile. «Non è vero che si tratta di una morte bianca», hanno esordito i parenti formando un piccolo capannello all’ingresso, «il bambino stava bene, aveva soltanto un po’ di tosse. Dopo aver consultato un medico è stato acquistato il farmaco ed è stato regolarmente somministrato».
I familiari parlano di un antibiotico. La faccenda quindi è molto delicata. Su questo punto dovranno fare chiarezza le indagini, per sgombrare il campo da ogni possibile incertezza.
Di sicuro la morte di un bambino di appena 7 mesi è un dramma inimmaginabile. Le circostanze sono molto diverse, ma fanno venire in mente la morte di un altro angelo di queste parti, Diego Zoccolan di Giai di Gruarpo, sottratto all’affetto dei suoi cari lo scorso mese di settembre. Diego però si era ammalato, all’età di 4 mesi, di un tumore, ed era stato curato alla Città della Speranza di Padova, dove gli operatori della struttura avevano fatto tutto il possibile e anche di più per salvarlo.
Dopo i funerali i genitori, originari della località portogruarese di San Nicolò, avevano promosso una raccolta benefica che ha permesso di recuperare oltre 6.000 euro e di devolverle proprio al centro d’eccellenza padovano.
Rosario Padovano
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