Morte di Vogel, l’appello conferma le pene
La Corte riconosce la colpevolezza dei tre piloti Actv e del tassista. Lunedì la sentenza per il gondoliere
In primo grado i tre piloti dell’Actv e il tassista erano stati condannati con rito abbreviato complessivamente a 42 mesi di reclusione per la morte di Joachim Vogel, il criminologo tedesco che il 17 agosto 2013 era rimasto schiacciato da un vaporetto in Canal Grande mentre era in gondola con la famiglia. Ieri la Corte d’Appello presieduta da Alessandro Michele Apostoli Cappello ha confermato le condanne di primo grado per omicidio colposo in concorso: 1 anno, 2 mesi e 10 giorni per Riccardo De Ambrosi, il pilota alla guida del battello della linea 2 in partenza dal pontile di Rialto, che - secondo al ricostruzione della Procura - spostandosi verso il centro del Canal Grande per evitare una gondola, avrebbe innescato la mortale sequenza di manovre dei colleghi; 1 anno, 1 mese e 10 giorni di reclusione per Manuel Venerando, al timone del battello della linea 1 che, per evitare il vaporetto condotto da De Ambrosi, ha innescato la retromarcia, finendo per investire la gondola a bordo della quale c’era la famiglia Vogel; 7 mesi e 10 giorni per il terzo pilota Actv coinvolto nella catena, Fabio Zamboni, e per il tassista Franco Ambrosi.
Proprio per il tassista, il sostituto procuratore generale Antonio De Lorenzi aveva chiesto l’assoluzione basandosi tra l’altro sull’inchiesta della Capitaneria di Porto - su incarico del Ministero dei Trasporti - secondo cui è da escludere ogni responsabilità diretta colposa nell’incidente a carico di Ambrosi. La stessa documentazione era stata depositata qualche settimana fa in udienza dall’avvocato Antonio Alessandri, difensore del gondoliere Daniele Forcellini, l’unico che ha scelto di affrontare il processo in aula, davanti alla giudice monocratica Sara Natto. Quanto a Forcellini, nella perizia della Capitaneria vengono evidenziate «condotte colpose omissive» a suo carico, «sebbene non direttamente rilevanti sul decesso del signor Vogel. Infatti pur essendo stato elemento fondamentale della dinamica del sinistro, si è trovato in condizione di non dover e poter manovrare per evitare di collidere con tutti i mezzi a motore che, frettolosamente e imprudentemente, passavano attorno a lui». La conferma delle condanne in appello è arrivata a una manciata di giorni dalla conclusione del procedimento in primo grado per omicidio colposo in concorso a carico di Forcellini: lunedì mattina è attesa la sentenza. Il pubblico ministero Roberto Terzo, al termine di una dura requisitoria che aveva toccato il delicato (e molto sentito) tema del moto ondoso, aveva chiesto la condanna del gondoliere a 17 mesi di reclusione. Secondo il rappresentante della Procura, Forcellini «con la sua condotta imprudente e contro la legge ha provocato uno stress alla navigazione e l’effetto domino che coinvolse i tre vaporetti e il taxi. La sua condotta è grave al pari di quella dei piloti Actv Venerando e De Ambrosi».
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