Morte di Vogel, condanne per 42 mesi

Ieri la sentenza per tre piloti e un tassista: un gondoliere rinviato a giudizio il 21 settembre. L’emozione della vedova
Di Roberta De Rossi

Le lacrime a rigare il viso e una calorosa stretta di mano, un abbraccio, tra la vedova di Joaquim Vogel e i piloti Actv imputati per l’incidente nautico nel quale ha perso la vita il turista tedesco. È finita così - con le attese condanne e un momento di forte emozione - il processo di primo grado per l’incidente in Canal Grande del 17 agosto del 2013, che ha fatto il giro del mondo. «Un momento commovente, in questa vicenda sono tutti sconfitti», ha commentato anche il pubblico ministero Roberto Terzo, «la signora Vogel che ha perso il marito e anche gli imputati rimasti coinvolti mentre erano al lavoro, nel traffico».

La giudice per le udienze preliminari Roberta Marchiori ha letto la sua sentenza poco dopo le 17: un anno, 2 mesi e 10 giorni di reclusione per Riccardo De Ambrosi, il pilota alla guida del battello di linea 2 in partenza dal pontile di Rialto, che - secondo al ricostruzione della Procura, accolta dal giudice - spostandosi verso il centro del Canal Grande per evitare una gondola, avrebbe innescato la mortale sequenza di manovre dei colleghi. Un anno, 1 mese e 10 giorni di reclusione per Manuel Venerando, al timone del battello di linea 1 che per evitare il vaporetto condotto da De Ambrosi, ha innescato la retromarcia, finendo per investire la gondola a bordo della quale c’era la famiglia Vogel. Sette mesi e 10 giorni di reclusione la pena per il terzo pilota Actv coinvolto nella catena, Fabio Zamboni, e per il tassista Franco Ambrosi . Rinviato a giudizio il 21 settembre- perché non aveva scelto il rito abbreviato - il gondoliere Daniele Forcellin, la cui presenza al centro del canal Grande avrebbe costretto De Ambrosi alla sua iniziale manovra forzata.

La giudice ha anche disposto una provvisionale di 300 mila euro di rimborso alla vedova e alla sua famiglia (oltre a 24 mila euro di spese legali per le perizie), in aggiunta al milione di euro già liquidato dall’assicurazione di Venerando, rinviando al Tribunale civile la decisione sul risarcimento dovuto al vedova e ai tre figli di Joachim Vogel: l’avvocato di parte civile ha chiesto danni per 8,6 milioni di euro.

Tutti dovevano rispondere di concorso in omicidio colposo: il pubblico ministero Roberto Terzo aveva chiesto al termine della sua requisitoria condanne di poco superiori. Il mortale incidente aveva acceso i riflettori sull’immane traffico caotico che occupa il Canal Grande e il Bacino, che si è tentato di contenere con ordinanze su precedenze al servizio Actv e sensi di marcia, ma che senza un’adeguata vigilanza costante è - sotto gli occhi di tutti - ancora una pericolosa emergenza quotidiana.

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