Mestre, commercialista morta a 51 anni: autopsia per fare luce sulle cause
L'autopsia sarà determinante per comprendere le cause della morte di Beatrice Annì, la commercialista 51enne trovata senza vita nel suo appartamento

Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte di Beatrice Annì, la commercialista 51enne che giovedì è stata trovata senza vita nel suo appartamento in via Pastrengo.
Il pubblico ministero Giorgio Gava assegnerà l’incarico a un medico legale lunedì e, dopo l’esame approfondito sul corpo, sarà forse possibile escludere qualcuna delle ipotesi che da due giorni si rincorrono riguardo alla tragedia consumata ai margini del Terraglio.
Giovedì mattina i vigili del fuoco sono dovuti entrare dalla finestra, poco prima delle 10: a chiamare i soccorsi erano stati i famigliari preoccupati dal non aver più sentito la donna ormai da troppo tempo, ben più di quanto erano abituati: non ricevendo risposte al telefono, hanno quindi attivato i pompieri di Mestre.
Dopo la drammatica scoperta è scattata anche la chiamata al 118, come da prassi, ma i sanitari hanno solo potuto confermare la morte della 51enne, lasciando poi il campo agli agenti della polizia di Stato e agli operatori del servizio mortuario. I poliziotti delle Volanti hanno esaminato con cura il corpo e tutti gli ambienti dell’appartamento: esclusa qualsiasi causa violenta - la donna non presentava ferite o segni di aggressioni - restava l’ipotesi di un malore fatale;
il dubbio, però, era che quel mancamento che è costato la vita alla commercialista non potesse essere stato causato dall’assunzione di qualche sostanza, di cui sono stati trovati i resti in casa. Per questo il pm ha scelto di approfondire le cause con l’aiuto di un medico legale.
Annì aveva rilevato l’attività, già avviata, dal padre Domenico, ancora nel 2016. Nel 2023 aveva però avuto alcuni problemi: a gennaio di due anni fa era stata sospesa dall’ordine per il mancato pagamento della quota annuale, poi a giugno i suoi clienti avevano lamentato l’impossibilità di mettersi in contatto con lei, che sembrava essere sparita nel nulla.
In diversi avevano cercato di farsi sentire, anche a fronte di relative contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. In quel periodo si era anche ipotizzato che la professionista fosse impegnata a inseguire qualche assistito particolarmente importante e, per questo motivo, risultasse quindi irreperibile per tutti gli altri.
Annì lascia una figlia, oltre ai famigliari e agli amici di tutta la vita. I funerali della donna saranno fissati dopo l’autopsia e il nulla osta della procura.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia