Morta nello schianto, il sorriso di Sara dentro il suo bar che riapre

Il volto della ragazza di Mestre che ha perso la vita domenica scorsa in un incidente in via Caltana anche sulle magliette di Nicola e delle sue nuove cameriere, le amiche del cuore
FOTO AGENZIA CANDUSSI / BARON / MESTRE / RIAPERTURA BAR CHIRINGUITO. AL CENTRO NICOLA SCARPA (FIDANZATO DI SARA) INSIEME ALL'AMICO NICCOLO' (SINISTRA) E ANDREA DE VITO DETTA "MARCELLA" (DESTRA - MIGLIORE AMICA DI SARA).
FOTO AGENZIA CANDUSSI / BARON / MESTRE / RIAPERTURA BAR CHIRINGUITO. AL CENTRO NICOLA SCARPA (FIDANZATO DI SARA) INSIEME ALL'AMICO NICCOLO' (SINISTRA) E ANDREA DE VITO DETTA "MARCELLA" (DESTRA - MIGLIORE AMICA DI SARA).

MESTRE. Il sorriso di Sara stampato sulle magliette del Chiringuito. Ieri mattina il locale di Sara Michieli, la ragazza di soli 25 anni morta domenica scorsa in un incidente lungo via Caltana, ha riaperto i battenti. I fiori lasciati in bella vista dagli amici per lei in questi giorni, hanno abbellito la banconata. In ogni angolo un mazzo profumato per ricordarla: fuori e dentro, dappertutto.

FOTO AGENZIA CANDUSSI / BARON / MESTRE / RIAPERTURA BAR CHIRINGUITO
FOTO AGENZIA CANDUSSI / BARON / MESTRE / RIAPERTURA BAR CHIRINGUITO


Nicola, il suo compagno, ha ripreso a lavorare nonostante il dolore, anche grazie all’aiuto della madre, Sandra, che come lui ancora non si capacita di quanto accaduto a quella che considerava una figlia. Una processione di amici, conoscenti, persone che con Sara hanno condiviso un pezzo di vita, si sono materializzate in piazzetta fratelli Rondina. In tantissimi sin dal primo mattino entravano, abbracciavano Nicola, e poi uscivano, con le lacrime agli occhi. I negozianti delle attività vicine sono passati, a turno, a dare un saluto, carichi di una parola di conforto, un braccio sulla spalla per farsi forza a vicenda. Una ragazza è entrata timidamente. Aveva lavorato con Sara in via Mestrina, “Da Marilù”, un bar dove la giovane imprenditrice aveva fatto la gavetta per tre anni per imparare i segreti del mestiere. Sara aveva lavorato anche da Esquina, poco lontano dal Chiringuito. Anche qui, le persone abituate a saperla a due passi, sono ancora sotto choc. Volti amici, che Sara era solita vedere, con i quali teneva i contatti e condivideva la quotidianità. E che adesso esprimono solidarietà al suo compagno. «Perché dopo il momento del dolore, è facile rimanere soli» fa capire Nicola. Non sarà così per il Chiringuito. La volontà di Nicola, è quella di andare avanti, tanto da chiedere alle amiche del cuore di Sara, Andrea e Noemi, di lavorare con lui nel locale. Un modo per rimanere per sempre, in qualche modo, legati al ricordo di Sara e delle cose che amava e che la rendevano felice: le piantine di caffè sui tavoli, le orchidee che profumavano il locale, la musica a palla durante la chiusura, mentre ripuliva dopo una giornata intensa di lavoro. E il suo amato dogo argentino, Ares, che ogni tanto arrivava scodinzolando a chiusura, accompagnato dalla suocera, per farle una sorpresa. Il compagno ha fatto stampare il suo voolto sorridente sulle magliette che indosseranno d’ora in poi, mentre sulle pareti sono apparse alcune sue gigantografie. Non troppe, perché il bar non deve diventare un mausoleo, ma solo trasudare della sua energia. Anche all’ora dell’aperitivo, gli amici hanno fatto un salto al Chiringuito, per far sentire la loro presenza a Nicola, ma anche alla mamma del compagno, che l’aveva accolta come una figlia e che aveva aiutato la coppia a mettere in piedi l’attività che era tutta la loro vita. «La tua volontà sarebbe stata sicuramente quella di portare avanti il tuo progetto, il sogno che hai intrapreso con molti sacrifici economici e fisici» ha scritto Nicola rivolgendosi alla fidanzata «per questo il Chiringuito andrà avanti». —


 

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