Morta la tredicenne travolta dal Suv

Iris Bressanello non ce l’ha fatta, il suo cuore ha cessato di battere a tre giorni dall’incidente. Donati gli organi
Di Francesco Macaluso

TREPORTI. La piccola Iris Bressanello, investita in bici venerdì sera mentre era in via Treportina, non ce l’ha fatta. Dell’angelo di soli tredici anni, che per giorni ha preoccupato e commosso per le sue condizioni disperate tutto il litorale, è stata dichiarata la morte cerebrale ieri all’ospedale dell’Angelo di Mestre. La ragazzina di Cavallino-Treporti in prognosi riservata fin dal giorno dell'incidente avvenuto alle 20.30 di venerdì, lottava tra la vita e la morte in terapia intensiva.

Per i traumi riportati in più punti dopo il violento impatto con un Suv, un Toyota Rav condotto da un residente di Venezia, il personale medico dell’ospedale dell'Angelo aveva mantenuto la ragazzina sedata nell’attesa che superasse la fase critica per poi valutare quali interventi programmare per la riduzione delle fratture riportate nell’incidente. Le cose sono peggiorate da domenica. Il tremendo trauma cranico riportato nell'incidente aveva invece reso impossibile il recupero, facendo precipitare rapidamente la situazione fino all’avvio, ieri mattina, delle analisi per l’accertamento della morte cerebrale che nel tardo pomeriggio di ieri hanno poi fatto scattare l’autorizzazione all’espianto degli organi dalla commissione medica dell’Asl 12.

Si è così interrotta l’esistenza di una giovanissima di Cavallino-Treporti, una ragazzina che si affacciava alla vita con i suoi divertimenti e responsabilità scolastiche. Una vita spezzata troppo presto, nel fior fiore degli anni. Colpisce lo sfondo del suo profilo di Facebook cambiato l’11 luglio scorso dove si vede con chiarezza una panoramica del parco a tema acquatico Aqualandia di Jesolo, mentre si legge che frequentava il Convitto Nazionale Marco Foscarini.

La ragazzina era apparsa gravissima fin dall’arrivo dei primi soccorritori della Croce Verde in quanto il violento impatto, avvenuto mentre la bici precedeva il Suv in direzione Ca’ Savio, oltre ad alcune fratture, le aveva causato nell’immediato l’arresto respiratorio, obbligando l’infermiere professionale intervenuto per primo a una rianimazione sul luogo dell’incidente.

Iris Bressanello aveva dato un flebile cenno di ripresa alla manovra d’emergenza recuperando il respiro ed era stata stabilizzata e intubata prima di affidarla ai colleghi dell’ambulanza dell’ospedale di Jesolo che l'avevano trasportata d'urgenza in codice rosso a Mestre.

Da una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di San Donà, accorsi con una pattuglia da Ceggia per compiere i rilievi, era parso che uno dei due mezzi mentre procedevano nello stesso senso di marcia, avesse stretto la traiettoria verso l’altro nel tentativo di svoltare a sinistra rendendo inevitabile lo scontro che avrebbe proiettato a terra la giovanissima ciclista. I mezzi erano poi stati messi sotto sequestro dai militari per verificare le quote degli impatti e permettere con maggiore precisione la ricostruzione della dinamica.

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