Morso da una vipera a Caorle, un fotografo è in fin di vita
CAORLE Morso da una vipera a Valle Vecchia un fotografo di 43 anni di Schio, D.L., è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva a Mestre. L’uomo rischia di morire ed è stato sottoposto a una cura a base di Fad, un potente siero alternativo a quelli che si adoperavano fino a poco tempo fa. Impeccabile il lavoro delle équipe sanitarie di Portogruaro, Treviso e Mestre. Si è creato un cordone sanitario eccellente che ha permesso di ricoverare l’uomo in tempo utile. L’allarme era stato dato poco dopo le 15 dai suoi amici. Con i primi caldi escono dalle tane anche i serpenti. Nei giorni scorsi, sebbene non ci fosse una temperatura così calda, nella vicina Lignano erano state avvistate le prime bisce d’acqua, i “carbonassi” che nella maggior parte dei casi sono innocui. A Valle Vecchia, un luogo dove la natura resta selvaggia, proliferano varie specie animali, tra cui alcuni rettili. Tra queste le vipere, animali che adorano il caldo.
E quella di ieri è stata una giornata talmente splendida sotto il profilo meteorologico, che carovane di gitanti si sono riversati lungo il litorale veneto. Tra questi, anche l’appassionato di fotografia D.L., che si è messo di buon ora in viaggio da Schio con i suoi amici verso Caorle, portandosi in Valle Vecchia, il paradiso di chi ama la natura, minacciato dagli speculatori che vogliono una cementificazione selvaggia dell’area non lontana dalla nota Brussa. Dopo il pranzo, in uno dei tanti locali disseminati tra Brussa, Villaviera, Castello e Bacino Villa, la comitiva si è diretta a Valle Vecchia, in uno scenario incontaminato, dove si respira natura a pieni polmoni. D.L. ha estratto la sua macchina fotografica digitale, ha cominciato i primi scatti. Poi, all’improvviso, ha sentito un dolore lancinante alla mano.
Era la vipera, che lo ha morso in modo del tutto inaspettato. Mentre qualcuno avvertiva il 118, altri soccorrevano l’uomo, che ha subito manifestazione una reazione preoccupante. Era in stato di choc, sudava vistosamente e il volto appariva paonazzo. Pressione bassa e tachicardia rendevano il quadro clinico ancora più problematico. L’ambulanza è arrivata sul piazzale e gli operatori sanitari hanno prestato le prime cure alla vittima. Si è quindi portato sul posto l’elicottero di Treviso Emergenze, che ha caricato il fotografo portandolo a Mestre, dove è stato accolto all’ospedale dell’Angelo. Qui l’uomo è stato stabilizzato. Il Fad, un prodotto purificato che non procura reazioni allergiche, è stato somministrato al paziente, che ieri sera ancora non era fuori pericolo. Ha trascorso la notte all’Angelo, tra l’angoscia dei parenti.
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