«Morosità, stop agli sfratti per le famiglie in crisi»

Stop agli sfratti per «morosità incolpevole», scoglimento delle Ater e trasferimento del patrimonio ai comuni. Maggiori risorse in bilancio per l’edilizia abitativa e il sostegno agli inquilini in difficoltà. Sono le richieste più importanti contenute nell’ordine del giorno sull’emergenza abitativa approvato ieri sera dal Consiglio comunale straordinario convocato a Ca’ Loredan. Un documento di quattro pagine, proposto da tutte le forze politiche di maggioranza e firmato dai capigruppo Claudio Borghello (Pd), Sebastiano Bonzio (Sinistra), Beppe Caccia (In Comune), Simone Venturini (Udc), Luigi Giordani (Psi), Giacomo Guzzo (Italia dei Valori). Seduta interamente dedicata all’emergenza casa. Che dopo una breve tregua torna a essere, appunto, un’emergenza. Sfratti che si moltiplicano, soprattutto per morosità a causa della crisi economica che ha messo in difficoltà molte famiglie. Imprese fallite, disoccupati, licenziamenti e lavori precari che a spesso non consentono di pagare l’affitto.
Tra le richieste avanzate dal Consiglio comunale alla giunta quella di inserire nel prossimo bilancio di previsione risorse adeguiate per aumentare i contributi straordinari da destinare alla «prevenzione delle morosità incolpevoli». Insieme a questo, si legge nel documento finale, dovrà essere intensificata la lotta al fenomeno degli affitti in nero. Costume purtroppo diffuso in città dove molte famiglie vengono sfrattate dai proprietari che mettono poi a disposizione l’alloggio di turisti o studenti con affitti non dichiarati che sfuggono al fisco.
La proposta alla Regione è quella di sciogliere l’Ater, l’Azienda ex Iacp che gestisce un patrimonio di circa 10 mila appartamenti nel territorio comunale e di trasferirne funzioni e patrimonio ai comuni. Si è fatto già in altre regioni d’Italia. E non si capisce, recita il documento, per quale motivo gli alloggi a venezia debbano essere gestiti dall’ente regionale e non dal Comune. In parallelo andrà anche inasprita la lotta agli abusivi, in particolare a coloro che occupano le case pubbliche svolgendone all’interno attività irregolari, come affittacamere e altro. Anche questo fenomeno purtroppo diffuso, che va a danneggiare gli inquilini onesti che non trovano alloggi pubblici sul mercato. Per contrastare un fenomeno negli ultimi anni sottovalutato, il Consiglio comunale propone adesso di stanziare fondi adeguati regionali per il risanamento del patrimonio e la sua messa sul mercato.
«Dagli allocggi pubblici il Comune ricava 9 milioni euro l’anno di affitti», dice Bonzio, «la politica della casa va rilanciata».(a.v.)
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