Morirono per una bomba austriaca Il loro nome ai giardini di via Piave
LA PROPOSTA
Mestre, gennaio 1918: dopo la disfatta di Caporetto iniziano i raid aerei e Mestre vive i giorni terribili dei bombardamenti. Nei giorni 4, 12 e 26 gennaio vengono sganciati oltre 3.000 chilogrammi di bombe sugli obiettivi nemici da parte dell’aviazione italiana. Gli austriachi rispondono con le bombe: Mestre viene bombardata il 4 gennaio 1918 assieme a Bassano e Castelfranco e, ancora domenica 26, quando le bombe austriache colpiscono anche Treviso.
In aiuto alla popolazione ci sono anche volontari americani: si chiamano Richard Cutts Fairfield e William Platt che, sotto la bandiera della Croce Rossa Britannica, partecipano alle operazioni di soccorso in uno dei diversi ospedali allestiti in città, dopo il bombardamento. Di loro scrive Gianni Ferruzzi in una pubblicazione sui duecento anni del cimitero di Mestre.
“La notte del 26 gennaio 1918, quando in sella alle loro motociclette sono appena arrivati all'ospedale per prestare la loro opera umanitaria, Richard e William vengono colpiti e uccisi dalle bombe austriache”, ricorda Ferruzzi. Richard Cutts aveva 18 anni, era nato a St. Albans in West Virginia il 20 febbraio del 1899, la stessa età dello sfortunato compagno William Platt di Baltimora.
Sono i primi militari americani morti in Italia durante la prima guerra mondiale.
La salma di William è poi rientrata in America mentre per volere della madre le spoglie di Richard sono ancora oggi nel cimitero di Mestre dove un monumento funebre lo ricorda come soldato che ricevette anche la medaglia d'argento al valor militare. Ogni anno dagli Usa famiglia e autorità militari inviano fondi per la corona floreale da porre sulla tomba con la bandiera a stelle e strisce.
Da quasi due anni, una associazione, Garanzia civica, ha proposto al Comune di ricordare questi volontari americani dando i loro nomi ad un luogo di vita cittadina.
L’idea è di intitolare a Cutts e Platt i giardini di via Piave che ora stanno per diventare ufficialmente del Comune, con l’accordo tra sindaco e Ferrovie sul masterplan della stazione di Mestre.
Lo scorso anno era l’occasione giusta per farlo con il centenario della “Grande guerra”. Ma quella proposta non ha mai avuto risposta.
E ora a tornare alla carica, sulla vicenda, sono i consiglieri del gruppo misto Ottavio Serena e Renzo Scarpa che hanno presentato su quella mancata intitolazione una interrogazione diretta al sindaco, all’assessore Paola Mar e alla presidente della prima commissione comunale interessando anche la quarta e quinta commissione.
«Vogliamo capire perché dal dicembre 2017 quella proposta di intitolazione non ha mai avuto una risposta e cosa intende fare ora l’amministrazione. Si trattava di rendere omaggio a due giovani americani morti a Mestre. Ci si sarebbe attesi una risposta veloce per l’istanza di una valida associazione ma non è accaduto nulla», spiega il consigliere Ottavio Serena.
I due consiglieri chiedono a sindaco e giunta di spiegare come mai non è arrivata risposta alla proposta e di ovviare ricordando «come dovrebbe essere giusto, l’operato e il sacrificio dei due volontari caduti in Italia». I due consiglieri sono convinti che la scelta dei giardini di via Piave, quartiere multietnico della stazione, sempre più vissuto anche da turisti, sarebbe una giusta scelta per ricordare i due volontari e dare «una visibilità internazionale a Mestre». —
Mitia Chiarin
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