Morìa sospetta di api tra il Piave e il Sile: Colpa dei diserbanti

Ecatombe di insetti sugli argini dei fiumi e vicino alle arnie La categoria denuncia l’uso sconsiderato di prodotti tossici
DE POLO - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - API MORTE
DE POLO - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - API MORTE

MUSILE.  Moria sospetta di api, allarme tra Piave e Sile dove gli apicoltori denunciano l’utilizzo di diserbanti velenosi che stanno causando una strage di insetti. Diserbanti che avrebbero avvelenato fiori e piante, soprattutto vicino a fossati e corsi d’acqua. Il risultato sono stati nugoli di api finite in mezzo all’erba o davanti alla casette degli apicoltori disarmati davanti a questa ecatombe di insetti. Si parla di 10 mila api morte.

Venerdì  mattina al Kris Bar di Caposile, incrocio di viandanti tra la laguna e il mare, non si parlava d’altro. Il titolare, Ivano Bottan, ha raccolto tante segnalazioni e proteste mentre cucinava i mega toast che sono una delle specialità del posto assieme alla selezione internazionale di rum. E in breve tempo la notizia si è allargata nel Basso Piave destando molta preoccupazione tra gli addetti.

Italo De Pieri, decano degli apicoltori sandonatesi è preoccupato: «In questi casi sono sempre i diserbanti a essere i primi incriminati. Probabilmente vengono usati neonicotinoidi, prodotti che sono stati già banditi in Paesi a noi vicini come la Francia. Sostanze che avvelenano le api e fanno loro perdere l’orientamento. Poi ce ne sono molti altri che possono essere responsabili di queste morie improvvise. Le api sono sentinelle dell’ambiente, senza di loro scomparirebbe anche il genere umano e la vita sulla terra perché verrebbe a mancare l’agente fondamentale per il ciclo di vita delle piante. Certi segnali non vanno pertanto presi sottogamba o minimizzati perché potrebbero nascondere qualcosa di molto più grave per l’ambiente che ci circonda».

L’intera categoria ora lancia l’allarme per questa strage di api alla destra del Piave nella zona di Caposile che potrebbe anche non essere l’unica e continuare nei prossimi giorni. Il nostro miele è uno dei migliori, quello di barena è addirittura una rarità, vero “cibo degli dei”. Un po’come il vino senza uva, il miele senza le api è uno spettro sui banchetti dei mercatini della zona e di tutta Italia dove c’è stata una invasione di mieli stranieri sicuramente meno controllati dei nostri. Da anni gli apicoltori della zona lamentano l’ingresso di mieli adulterati, soprattutto dai paesi dell’Est che utilizzano edulcoranti e melasse che di naturale hanno ben poco. Al Kris Bar di Caposile si sono dati appuntamento ieri molti cittadini davvero preoccupati dopo aver visto le foto e appreso della strage di api sul territorio: «Non si è parlato d’altro in questi giorni di tensione», spiega il titolare Ivano Bottan dietro al bancone, «Saranno morte 10 mila api e non riusciamo a capire che cosa sia accaduto da queste parti, ma sicuramente il segnale è preoccupante e non va sottovalutato perché potremmo trovarci di fronte a una vera e propria emergenza ambientale in un territorio che ha un ecosistema molto delicato che va tutelato con tutti i mezzi e i controlli necessari». —


 

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