Morì sotto il camion, l’investitore patteggia

Dieci mesi all’autista del mezzo che investì Renzo Bobbo, la famiglia non accetta il risarcimento

MIRANO. Dieci mesi e dieci giorni: è la condanna che ha patteggiato Emanuele Caccaro, padovano di 43 anni residente a Villa del Conte, per omicidio stradale. Il 27 aprile 2016 in via Luneo a Mirano, c’era lui alla guida dell’autocarro Fiat Ducato che era rimasto coinvolto nell’incidente nel quale perse la vita Renzo Bobbo, geometra di 40 anni residente a Salzano, che viaggiava in sella alla sua Vespa. Le parti civili - la convivente, la mamma, il papà e la sorella della vittima, che si sono costituiti con l’avvocato Guido Simonetti - hanno ricevuto un risarcimento dall’assicurazione, a titolo di acconto, di quasi 600mila euro. La giudice per l’udienza preliminare Barbara Lanceri non ha tuttavia riconosciuto la somma come un’attenuante per l’imputato, difeso dall’avvocato Mirco Pietrobon, riconoscendo al padovano solo le attenuanti generiche. La battaglia dei familiari di Bobbo si sposta ora in sede civile: secondo la parte civile, infatti, il risarcimento non sarebbe sufficiente.

Il geometra quarantenne abitava a poche centinaia di metri dal luogo in cui ha perso la vita. Lo schianto era avvenuto all’ora di pranzo di fronte al ristorante “19 al Paradiso”: Bobbo procedeva da Spinea (dove aveva lo studio in via Alfieri) verso casa, a Salzano, quando aveva perso il controllo della sua Vespa finendo incastrato sotto l’autocarro condotto da E.C., che procedeva in senso inverso e aveva svoltato improvvisamente a sinistra verso il distributore di benzina gestito da Oscar “Ninetto” Sorato.

I rilievi e gli accertamenti successivi effettuati da un consulente nominato dal pubblico ministero Carlotta Franceschetti avevano fatto emergere come alla base dello schianto ci fosse stata una omessa precedenza da parte del conducente del Fiat Ducato. La frenata brusca aveva fatto perdere il controllo della Vespa a Bobbo che era finito incastrato sotto al Ducato, sfondando anche la cassa attrezzi situata sotto il cassone del ribaltabile e venendo poi quasi schiacciato dalle ruote posteriori del mezzo. L’autista padovano si era subito fermato, ma ciò non era bastato a evitare la tragedia. Assieme al gestore della pompa di benzina, il conducente del Fiat Ducato aveva anche provato a spingere a braccia il furgone per cercare di liberare Bobbo, che però era già senza vita. Al funerale del geometra erano arrivate centinaia di persone. Gli amici del Vespa Club di Mirano, di cui Bobbo era socio, avevano scortato il feretro dall’obitorio fino in chiesa. Sul sagrato, prima dell’ultimo abbraccio, erano risuonate le note di “One of These Mornings” di Moby.

Rubina Bon

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