Morì dopo un’operazione, reato prescritto
MIRANO. Il gip di Venezia Gabriele Scaramuzza ha applicato la prescrizione del reato nei confronti dell’ex primario di Cardiochirurgia dell’ospedale di Mirano, Alessandro Giacomin, accusato di omicidio colposo per la morte di Paolo Ceolotto, 56 anni, avvenuta durante un intervento il 31 ottobre 2008. Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Valentina Gasparini e Luigi Ravagnan Scaramuzza per conto della moglie e dei figli della vittima, andranno dal giudice civile per il risarcimento morale dei danni. I fatti, come si diceva, risalgono al 31 ottobre 2008 quando il dottor Giacomin operò Ceolotto. Il decesso del paziente durante l’intervento per un’aneurisma risale dunque a quasi otto anni fa.
Nel primo esposto la moglie con l’avvocato Gasparini aveva chiesto l’intervento della Procura per sapere che cosa era accaduto visto che, stando al documento, la direzione sanitaria dell’ospedale non aveva disposto alcun accertamento per stabilire le cause del decesso. Il procuratore aggiunto aveva incaricato un medico legale dell’autopsia, il quale aveva escluso qualsiasi responsabilità medica, e su questa base aveva chiesto l’archiviazione del caso. La moglie si era opposta e il magistrato veneziano aveva invitato il rappresentante dell’accusa a compiere un ulteriore accertamento autoptico, incaricando questa volta anche un cardiochirurgo, oltre a un medico legale. Anche dopo le nuove indagini, però, Carlo Nordio aveva ripresentato la richiesta di archiviazione.
Stando al consulente tecnico degli avvocati della parte offesa, in questa seconda opposizione alla moglie di Ceolotto si sono aggiunti i figli con l’avvocato Ravagnan. Durante l’intervento chirurgico, qualcosa sarebbe andato storto nell’operazione di cardioplagia. Nel frattempo l’accusa è caduta in prescrizione.
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