Morì cadendo dalla barella Tre condanne a 4 mesi

FIESSO. Tre condanne e un ’assoluzione ieri per il decesso della paziente caduta da una barella nell’ospedale di Dolo. Il giudice monocratico del Tribunale di Venezia Claudia Gualtieri ha condannato a quattro mesi ciascuna per concorso in omicidio colposo a segretaria della Commissione Invalidi Leonide Reffo, 58 anni di Mira, il barelliere della cooperativa sociale Servizi associati Daniele Bonaventura, 47 anni di Marcon, e l'infermiera Silvia Cuccato, 46 anni di Camponogara. È stata, invece, assolta per non aver commesso il fatto la medico Claudia Minotto, 50 anni di Mira, difesa dall’avvocato Luigino Martellato.
I parenti della vittima, la 73enne di Fiesso Gabriella Condon, si erano costituiti parte civile contro gli imputati e il giudice ha deciso che la quantificazione del danno dovrà deciderà il Tribunale civile al termine di un’apposita causa, nel frattempo, gli imputati condannati dovranno pagare una provvisionale di diecimila euro.
Secondo il pubblico ministero, che aveva chiesto la condanna dei tre e l’assoluzione per il medico, gli imputati avevano causato, con la loro negligenza e disattenzione, la morte della paziente di Fiesso, deceduta il 18 luglio 2009 presso l'ospedale di Padova, dopo essere stata ricoverata in quelli di Dolo e Mestre, a causa di una caduta dalla barella in cui era trasportata 24 giorni prima. Il medico legale di Padova Rossella Snenghi, che era stata incaricata dell'autopsia dal pubblico ministero, Rita Ugolini che aveva coordinato le indagini, aveva sostenuto che l'anziana donna era deceduta a causa del trauma provocato dalla caduta dalla barella. La pensionata avrebbe sbattuto violentemente la testa a causa del cappottamento della barella dove era seduta dopo essersi sottoposta alla dialisi. Dopo l'incidente, la direzione generale dell'Asl 13 aveva presentato una denuncia contro la cooperativa che per conto dell'ospedale effettuava il trasporto dei malati. La donna, che soffriva di diabete, andava alcune volte la settimana in ospedale a Dolo e veniva accompagnata proprio dalla cooperativa che per conto dell'Asl 13 gestiva il trasporto dei malati. Per il pm il barelliere e l'infermiera andavano condannati per essersi allontanati, affidando al medico la paziente non autosufficiente sulla lettiga, senza lasciare chiarimenti sulla manovrabilità della barella, ma soprattutto lasciavano la paziente in sala d'attesa priva di assistenza. Infine, la segretaria della commissione che, non avvisata delle difficoltà di manovra della barella, avrebbe determinato involontariamente la caduta della donna, muovendola. Gli avvocati difensori dei tre imputati condannati hanno annunciato che presenteranno appello.
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