Moretti: "Chi è coinvolto deve fare un passo indietro"

Sulla vicenda interviene anche Bersani: "Zoggia e Mognato dimostreranno la loro estraneità"
Il responsabile enti locali del Pd, Davide Zoggia, parla nella sala stampa allestita presso la Casa dell'Architettura di Roma, 25 febbraio 2013. ANSA / ETTORE FERRARI
Il responsabile enti locali del Pd, Davide Zoggia, parla nella sala stampa allestita presso la Casa dell'Architettura di Roma, 25 febbraio 2013. ANSA / ETTORE FERRARI

VENEZIA - "Sono convinto che Davide Zoggia e Michele Mognato riusciranno a dimostrare la loro estraneità". L'ha detto Pierluigi Bersani commentando, a margine di un convegno organizzato a Padova, i recenti sviluppi legati all'inchiesta Mose, con l'iscrizione nel registro degli indagati dei due parlamentari veneti. Poi parlando degli eventuali contraccolpi delle vicende giudiziarie per la campagna elettorale in vista delle regionali del Veneto ha aggiunto: "certo questi fatti non fanno bene ma bisogna assolutamente insistere nell'idea che ci possa essere una politica pulita altrimenti siamo totalmente disarmati. Un paese senza politica non puo' mica vivere".

Finanziamento illecito al Pd, indagati Mognato e Zoggia
Davide Zoggia (a sinistra) e Michele Mognato (a destra) con Walter Veltroni, durante una visita a Venezia

Per la candidata del centrosinistra alla presidenza del Veneto Alessandra Moretti, intervenuta sempre sull'inchiesta del Mose, "il Partito Democratico deve essere un partito al di sopra di ogni sospetto e auguro a chi è coinvolto di chiarire in fretta la propria posizione di fronte alla magistratura. L'onesta' e il merito saranno d'ora in poi le parole d'ordine all'interno del Pd". La Moretti ha poi aggiunto: "Sono convinta anche che chi e' coinvolto debba fare un passo indietro per difendersi meglio". "Dopo le dichiarazioni dell'ex Sindaco Orsoni l'iniziativa della Magistratura appare effettivamente quasi come un atto dovuto".

Questa invece la dichiarazione del segretario metropolitano del Pd di Venezia, Marco Stradiotto. "Dalle verifiche interne che abbiamo compiuto nei mesi passati i nostri bilanci sono sono in ordine - sostiene Stradiotto - Davide e Michele li conosciamo bene e in tutti questi anni abbiamo apprezzato la loro condotta e il loro impegno. Proprio per questo siamo sicuri che chiariranno completamente la loro posizione". "Dopo i tristi fatti di Roma è evidente come un episodio come questo”, aggiunge Stradiotto “che nulla ha a che vedere con quelle situazioni cosi' gravi, venga accolto da un assoluto clamore mediatico. Da segretario metropolitano, dunque, invito tutti ad abbassare i toni, a non confondere situazioni molto diverse e a non scambiare un atto dovuto, come un avviso di garanzia, con una sentenza".

"Piena fiducia nella magistratura, con la speranza che la posizione dei due deputati venga chiarita presto". Cosi' il segretario veneto del Pd, Roger De Menech. "La magistratura - prosegue - fa il proprio dovere, abbiamo come sempre piena fiducia nell'operato di questa istituzione. Del resto le regole interne al Pd sono ferree. Come dimostrato in tutte le vicende giudiziarie in cui sono stati coinvolti esponenti del Pd, chi sbaglia deve pagare. Il Pd non fa sconti a nessuno e allontana immediatamente chi non svolge il mandato pubblico mettendo al centro l'onesta e la trasparenza del proprio agire".

"Tuttavia - conclude -, spero che i due parlamentari oggetto di indagine possano dimostrare la loro estraneita' ai fatti contestati. Auspico nel frattempo una loro iniziativa che renda piu' serena ed efficace la loro azione di difesa ed eviti di coinvolgere il partito"

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia