Morde la crisi dell’edilizia persi 300 posti di lavoro
QUARTO. Le cifre della crisi le fornisce l’Aniem, l’associazione degli edili aderenti alla Confapi. Negli ultimi sei anni, tra Quarto d’Altino e Marcon, l’edilizia ha registrato la scomparsa di circa 300 posti di lavoro e la chiusura di 70 piccole e medie imprese. Ma un altro dato fotografa il perdurare della crisi: gli appartamenti sfitti sono più di un centinaio e il tempo medio di vendita di un immobile si è dilatato, tanto che oggi ci vogliono più di nove mesi per arrivare a cedere un appartamento, a dimostrazione di un mercato che negli ultimi cinque anni ha conosciuto una crescente sofferenza.
I dati delle studio, condotto dall’Aniem regionale, sono stati presentati dal direttore Pier Orlando Roccato e dall’ex presidente della commissione lavoro della Provincia, Roberto Dal Cin. «Numeri impietosi che fotografano una situazione a dir poco allarmante, in uno dei settori un tempo trainanti per l’economia», sottolineano dall’Aniem. Le aziende associate agli edili di Confapi sono per lo più micro aziende o ditte artigianali, che impiegano da un minimo di tre a un massimo di una decina di dipendenti.
Per l’Aniem le piccole e medie aziende edili di Quarto e Marcon stanno attraversando una delle crisi peggiori degli ultimi cinquant’anni. «Non bisogna dimenticare che, per ogni posto di lavoro perso nell’edilizia, se ne perdono di conseguenza circa 2,5 nei settori dell’indotto: l’impiantistica, l’idraulica e quelli di vendita di materiali edili», aggiunge Roccato, «gli esperti sostengono che si è costruito troppo nell’ultimo decennio rispetto alle reali richieste, senza contare che le giovani coppie, spesso con lavori precari, difficilmente si impegnano nell’acquisto dell’abitazione».
Un tempo volano di questa zona a ridosso della grande città, adesso l’edilizia arranca pure a Quarto e Marcon. Che fare, dunque? Per Dal Cin la ricetta è puntare sulla riconversione energetica degli immobili. «Bisogna puntare sulla riqualificazione energetica», ha spiegato l’ex presidente della commissione lavoro della Provincia, «oggi dobbiamo fare i conti con una tassazione imposta dal governo che non agevola affatto il mercato immobiliare, sempre più in sofferenza. Il governo francese ha messo a disposizione dell’edilizia 12 miliardi di euro per il recupero di siti degradati. Qui siamo ancora fermi agli slogan e il territorio altinate è sempre più impoverito».
Giovanni Monforte
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia